In particolare la convenzione prevede che illustri maestri guideranno gli studenti in attività formative, workshop, seminari e produzioni concertistiche, incrementando il sapere dei giovani musicisti tunisini e favorendo i contatti tra le due rive del Mare Nostrum, in un fecondo scambio di saperi.
Lo svolgimento delle attività didattiche e concertistiche potrà inoltre approfittare della Cité de la Culture di Tunisi, un nuovo ampio spazio contenente ben tre teatri che verrà inaugurato la prossima settimana.
Il primo atto di questa nuova collaborazione è la partecipazione del Quartetto TAAG alla cerimonia di inaugurazione della mostra "Antichità d'Africa agli Uffizi" che si terrà al Museo del Bardo il prossimo 18 marzo. La data scelta, si legge in un comunicato della Scuola, è estremamente significativa, perché coincide col terzo anniversario del terribile attentato che nel 2015 costò la vita ad un gruppo cosmopolita di 24 persone, di cui 4 italiane.
Al senso gioioso della rinascita di questo importante spazio culturale - al centro dell'attenzione internazionale per la presenza di molti direttori di musei europei - si accompagna il doloroso ricordo delle vittime, di cui si farà interprete musicale il Quartetto TAAG, che sta completando la sua preparazione presso l'Accademia Europea del Quartetto della Scuola di Musica di Fiesole e, grazie all'affermazione in numerosi concorsi, è già attivo nel concertismo. Insieme al Quartetto il giovane soprano Nessrine Nemzi. Gli interpreti saranno impegnati nell'esecuzione del delicato e toccante Stabat Mater op. 61 di Luigi Boccherini, il virtuoso violoncellista che fu uno dei grandi ambasciatori della musica italiana all'estero sul finire del '700. Ascolteremo la prima e più intima versione dello Stabat Mater, approntata dal compositore in Spagna nel 1781 e rimasta a lungo inedita, mentre per lungo tempo il lavoro veniva eseguito solo nella rielaborazione successiva datata 1800, dall'organico più ampio. Il testo poetico, attribuito a Jacopone da Todi, è un capolavoro letterario di ambito francescano del XIII secolo: nella forma di una sequenza, racconta lo strazio della Vergine ai piedi della croce.
La musica aggiunge al valore espressivo della parola la sua straordinaria capacità di mozione degli affetti, in undici sezioni che all'iniziale intento descrittivo lasciano subentrare via via una sorta di riflessione interiore, sottolineata dalla musica con intima rispondenza. "L'inizio della collaborazione con un paese come la Tunisia, di forti e proprie tradizioni musicali", dice il Sovrintendente Lorenzo Cinatti "ci stimola e incuriosisce, ribadendo ancora una volta che il Mediterraneo non è frontiera né confine, ma luogo di confronto e crescita culturale e umana.
Il concerto al Museo del Bardo, in occasione del terzo anniversario dell'attentato, che è costato la vita a cittadini europei e tunisini, ci impegna ancora di più a fare della musica il linguaggio condiviso fra le due sponde del Mediterraneo.
Ringraziando l'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi per la prestigiosa partnership e la Regione Toscana, che da sempre sostiene le iniziative della Scuola, ci prepariamo a nuove ed entusiasmanti avventure musicali." La Scuola di Musica di Fiesole è da sempre impegnata in progetti internazionali, anche grazie all'adesione all'Associazione Europea dei Conservatori: negli ultimi anni una convenzione con il Mozarteum di Salisburgo ha prodotto, tra l'altro, l'allestimento in coproduzione del capolavoro mozartiano La clemenza di Tito - cui la Scuola partecipava con l'Orchestra Giovanile Italiana- rappresentato nel 2014 a Salisburgo ed al Teatro Romano di Fiesole. (ANSAmed).