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Tre anni fa strage Bardo, museo riparte con mostra Italia

Si vuole guardare avanti dopo periodo attentati,speranza turismo

19 marzo, 09:49

(di Paolo Paluzzi) (ANSAmed) - TUNISI, 19 MAR - La Tunisia ha ricordato ieri il tragico attentato terroristico al Museo del Bardo del 18 marzo 2015, nel quale persero la vita 24 persone, tra cui 4 italiani, con una cerimonia ufficiale alla presenza degli ambasciatori dei Paesi che in quell'occasione contarono proprie vittime. E nel tardo pomeriggio con l'inaugurazione di una mostra sulle antichità romane provenienti dalla Tunisia e presenti da oltre tre secoli nelle collezioni degli Uffizi intitolata 'Antichità d'Africa agli Uffizi. Giovanni Pagni, Medico e Archeologo pisano nella Tunisia del XVII secolo". L'idea della mostra, realizzata in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura locale e la curatela degli Uffizi, interamente finanziata dalla Regione Toscana, era stata rilanciata l'anno scorso, dopo una visita della vice presidente della Toscana, Monica Barni, nel Paese nord-africano. "E' un modo per contribuire alla ripresa del turismo culturale del paese, gravemente compromesso dopo il grave e oltraggioso attentato di tre anni fa", ha spiegato la vice presidente a proposito dell'iniziativa. E anche Firenze ha rilanciato in quest'occasione l'amicizia con la capitale tunisina con un gemellaggio culturale che punta soprattutto alla promozione museale: tutti coloro che hanno un biglietto del Bardo potranno accedere gratuitamente ai Musei Civici Fiorentini. E' proprio nell'ottica della rinascita e della speranza infatti che la Tunisia ha vissuto questa ricorrenza dopo il periodo buio degli attentati che nel 2015, con le stragi del museo del Bardo e di Sousse, causarono il crollo delle entrate turistiche mettendo in ginocchio un settore che rappresenta una fetta importante del Pil del Paese. L'anno scorso ha portato l'inizio della ripresa con l'arrivo di oltre sette milioni di turisti con un incremento del 23,2%, quest'anno l'obiettivo annunciato è di arrivare a 8 milioni, ma soprattutto tanta voglia di dimenticare la drammatica stagione degli attentati jihadisti, e consolidare la propria immagine di paese nuovamente sicuro.

La Tunisia dopo le stragi varò già a fine luglio 2015 una severa legge antiterrorismo che ha dato buoni risultati, con l'arresto di centinaia di persone considerate pericolose.

Il museo del Bardo, a pochi passi del palazzo del Parlamento, è anche un luogo simbolo dell'identità nazionale, unica e plurale che riflette nella varietà delle collezioni di mosaici e di opere in esso esposte lo specchio delle civiltà che in Tunisia si sono succedute, e forse proprio per questo i due jihadisti, poi uccisi dalle forze speciali, decisero di sferrare qui un attacco allo Stato e alla sua transizione democratica. "Il Bardo - ha osservato Barni - simboleggia in maniera netta l'apertura della Tunisia all'altro, la sua capacità di adattamento ai cambiamenti e l'assimilazione positiva di apporti esterni, siano essi culturali, materiali o umani. E' la rappresentazione di un Mediterraneo miniera di intrecci e naturale spazio di incontro, per sua natura multireligioso, multiculturale e multilinguistico, ha detto Barni e la via del dialogo interculturale è un'esigenza primaria della nostra società contemporanea".

L'inaugurazione della mostra è stata anche l'occasione per un momento musicale 'toscano' d'eccellenza, con il quartetto Taag della Scuola di musica di Fiesole, e il giovane soprano Nessrine Zemni ad interpretare lo Stabat Mater di Luigi Boccherini, il virtuoso violoncellista che fu uno dei grandi ambasciatori della musica italiana all'estero sul finire del Settecento. (ANSAmed)
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