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Fumetto e satira al femminile a Mediterraneo Downtown

'Ma se porto velo sono vista non come artista ma come musulmana'

04 maggio, 20:42

(ANSAmed) - PRATO, 4 MAG - Ogni volta che compare in pubblico per il suo lavoro, viene considerata "come una musulmana - dice - e non come una fumettista". Takoua Ben Mohammed, italo-tunisina, porta il velo ed è appunto questo il problema: quel pezzo di stoffa fa dimenticare la sua professione e il suo talento. Cose che condivide con altre due ospiti del Festival Mediterraneo Downtown di Prato, invitate come lei sul palco dell'inaugurazione: Nadia Khiari, fumettista di satira politica di Willis from Tunis, e la caricaturista turca Ramize Erer.

Anche quest'ultima ha qualcosa del genere da dire: è cresciuta in Turchia dove si è sempre sentita libera e cittadina di un paese laico, ma ora, dice, sempre più spesso le viene chiesto come ci si senta ad essere musulmana. Tutte e tre, intervistate dalla giornalista Francesca Paci, sono tra i tanti autori di fumetti che usano questo linguaggio per parlare di temi politici e sociali spesso scomodi. Caricature del potere, critiche feroci, inchieste giornalistiche. I fumetti arrivano a tanti, molto di più dei giornali tradizionali, e per questo fanno anche più paura. E quando hanno un punto di vista femminile possono essere percepiti come ancora più sovversivi. (ANSAmed).

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