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Ambiente: inaugurato Giardino Andaluso nel cuore di Rabat

25 giugno, 09:26

(di Paola Del Vecchio).

(ANSAmed) - MADRID, 25 GIU - Un Giardino Andaluso, che recupera le specie vegetali impiegate nella Spagna musulmana, e' stato inaugurato dal re Mohamed VI del Marocco nel Giardino Botanico di Rabat. Nel corso della cerimonia, alla quale hanno partecipato numerose personalita' del Paese magrebino, secondo quanto riferisce la Fondazione di Cultura islamica, Islamic Culture Fundation (Funci) a Madrid, e' stato inaugurato anche un padiglione neo-moresco, ristrutturato, che accoglie l'esposizione 'Al Andalus, una cultura dell'acqua'. Il Jardin d'Essais Botaniques di Rabat (Jeb) e' un giardino botanico degli inizi del XX secolo creato dal paesaggista francese Jean Claude Nicolas Forestier. Realizzato su una superficie di 17 ettari, si trova nel cuore della capitale del Marocco ed e' stato progettato allo scopo di far acclimatare le specie vegetali, associato all'Istituto Nazionale di Ricerche Agronomiche del Marocco. E' stato inglobato nel centro storico di Rabat dichiarato Patrimonio dell'Umanita' dall'Unesco nel 2012 e fa parte della Rete di Gardini Botanici di Med-O-Med.

Ospita oltre 650 specie di interesse economico per lo sviluppo dell'agronomia e della giardineria, in continuo aumento.

L'arbolario e' costituito da fusti di 27 famiglie differenti suddivise in 44 specie. Nel cuore di questa isola verde e' stato realizzato un Giardino Andaluso, che recupera piante impiegate nella Spagna musulmana, la forma e il sistema di irrigazione, cosi' come la filosofia dei giardini di quell'epoca, con un orto circondato da mura e arcate di rampicanti, che ricordano gli elementi architettonici impiegati nell'antica Al Andalus. Il progetto ha incluso la ritrutturazione di un antico padiglione neo moresco, destinato ad attivita' culturali e pedagogiche, dove e' stata inaugurata l'esposizione 'Al Andalus, una cultura dell'acqua'.

Un allestimento ispirato al libro di Cherif Abderrahman Jab 'L'enigma dell'acqua nel Al Andalus', che affronta tutti gli aspetti di un elemento unico in natura, da un punto di vista scientifico, della sua simbologia nelle principali civilta' e il suo profondo significato nell'Islam, da un punto di vista spirituale. Curata dall'architetto spagnolo Miguel Ripoll, la mostra enfatizza l'importanza dell'acqua per lo sviluppo sociale, urbano e rurale de Al Andalus. Con un approccio interdisciplinare, ricorda gli straordinari progressi fatti all'epoca dell'Islam spagnolo nel campo delle infrastrutture idrauliche e l'importanza dell'acqua nell'architettura dei giardini e come plasmatrice del paesaggio agricolo, di cui la penisola iberica ancora conserva un'importante eredita'.

Il Giardino Andaluso e il restauro del padiglione neo-moresco o minzah sono stati promossi dall'amministrazione di Rabat in collaborazone con la regione di Rabat-Sale-Zemmour-Zaer e realizzati dall'architetto spagnolo Antonio Almagro Gorbea, della Scuola di Studi Arabi del Centro Nazionale di Ricerche iberico (Csic) e dall'agronomo Esteban Hernandez-Bermejo, dell'Universita' di Cordova, autore del progetto del Giardino Botanico di Rabat. (ANSAmed).

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