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Ambiente: allarme Algeria,95% territorio composto zone aride

Desertificazione pone sfide di difficile soluzione

11 dicembre 2014, 11:25

Redazione ANSA

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Tuareg nel deserto algerino - RIPRODUZIONE RISERVATA

Tuareg nel deserto algerino -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Tuareg nel deserto algerino - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 11 DIC - La quasi totalità del territorio algerino (circa il 95 per cento) è classificato come ''zona arida'' ed in essa l'80 per cento ricade in aree ''iperaride''.

Un dato assolutamente allarmante, sottolineato nel corso di un incontro a carattere internazionale che si è tenuto a Ghardaïa, ad iniziativa della facoltà di Scienza della Terra della locale università, durante il quale è stato posto l'accento sui gravissimi rischi che il territorio algerino corre in virtù della situazione attuale.

Il quadro generale che si è delineato nel corso dei lavori, seguiti dall'Aps, è che il contesto di desertificazione che sta subendo il territorio algerino, così come quello di altri Paesi che si trovano nelle medesime condizioni ambientali, potrebbe essere foriero di problemi - oltre a quelli sociali - di difficile soluzione. Quali il perdurare della siccità, il degrado del terreno e delle biomasse, i pericoli per l'invaso dei bacini collinari (vitali per l'approvvigionamento idrico e l'agricoltura) e l'infiltrazione dell'acqua del mare nelle vene sotterranee delle zone costiere.

I duecento partecipanti al meeting di Ghardaïa - tra scienziati, studiosi ed esperti - hanno cercato di valutare, al massimo delle attuali conoscenze,la problematica complessiva delle zone aride, guardando a quello che la ricerca e l'evolversi della tecnologia sono in grado di offrire per fronteggiare l'emergenza ambientale.

Le maggiori attenzioni sono state riservate alla conservazione ed alla valorizzazione della diversità vegetale endemica nei siti aridi, tema che si incrocia con quello della riabilitazione dei territori colpiti da processi, senza alcun controllo, di disboscamento selvaggio e sfruttamento massivo delle risorse pastorali.

Insomma, dai lavori del convegno di Ghardaïa è emersa la necessità che i Governi avviino dei programmi di intervento diretto oltre che urgente, ma anche un esame freddo ed autocritico di tutti gli errori compiuti nella gestione del territorio. Con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. In Algeria, sotto la spinta della desertificazione, che ha reso difficile la vita in molte zone del Paese, si è assistito ad un forte processo di emigrazione interna - dalla zone aride a quelle costiere - che hanno determinato l'espandersi esponenziale della popolazione delle maggiori città, oggi alle prese con problemi enormi, legati all'emergenza abitativa ed a quella dello sbilanciamento del mercato del lavoro (con la domanda soffocata dall'offerta, peraltro poco qualificata).

(ANSAmed).

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