"Non abbiamo più tempo per ignorare la scienza", ha ribadito la sedicenne svedese rilevando che il "problema è globale, coinvolge tutti, ricchi e poveri oggi" e bisogna "evitare che le future generazioni debbano respirare solo Co2".
"Senza pressione i politici non fanno molto", ha osservato aggiungendo che oggi "la gente è più consapevole ed è pronta", perchè "abbiamo democrazia non solo in occasione delle elezioni ma in ogni momento". Del resto, nella storia "ogni grande cambiamento è arrivato dalla gente. Noi, la gente, possiamo fare il cambiamento, ora".". Quindi ha rivolto l'ennesimo appello ad una "azione urgente perchè ci sono le chance per fermare lo scioglimento dei ghiacci, la deforestazione e gli eventi meteo estremi provocati dal riscaldamento globale". Elencando alcuni numeri su inquinamento, uso di combustibili fossili e investimenti nel settore, Greta si è chiesta come non si possa avere un senso di panico. E ha aggiunto come siano ancora "vuote" le promesse fatte dai Paesi più ricchi "di ridurre o azzerare la Co2", anche di fronte ai disastri subiti dai Paesi più poveri e meno responsabili dei disastri climatici. Dunque, questi Paesi "non mostrano una leadership", ha sottolineato, piuttosto "ingannano" e continuano "a fare i loro business inquinando", in tanti modi anche commerciali con import ed export e trasporti aerei e via mare. Ma ora, qui, "questi Stati hanno l'opportunità di negoziare le loro ambizioni", i loro interventi e i loro obiettivi di taglio di gas serra (Ndc) che l'anno prossimo devono rendere ufficiali alla Cop26. Ma la scienza dice che bisogna agire prima e una delle azioni è fare "veri tagli alla radice", ad esempio "abbandonando subito il carbone". (ANSAmed).
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