Essebsi giunge al potere dopo una campagna elettorale molto più lunga delle date ufficiali, cominciata con la nascita di Nidaa Tounes e l'appello alle forze laiche e riformiste per creare un polo alternativo a quello guidato da Ennahdha, con i suoi alleati Ettakatol e Congresso per la repubblica, a forte connotazione islamica, frutto della preponderanza di numeri nell'Assemblea Costituente del partito di Ghannouchi. Ma per l'anziano statista il difficile comincia ora perchè deve affrontare i tanti problemi del Paese, cercando di attutire le conseguenze delle troppe ferite della società tunisina.
Certamente ha dalla sua l'esperienza, il carisma ed anche la forza elettorale per andare avanti nel suo progetto, ma dovrà tenere conto che la Tunisia della presidenza Marzouki ha sprecato la grande opportunità di sanare i contrasti. Anzi, per assurdo, li ha acuiti perseguendo una politica che ai più è apparsa di perenne compromesso, del ''vorrei, ma non posso'' in cui tanto hanno giocato le contraddizioni del Marzouki-uomo, che ha schiacciato il Marzouki-statista o presunto tale. Anche l'ultima immagine da presidente che Marzouki ha voluto regalare ai tunisini, accogliendo al palazzo di Cartagine Essebsi per il passaggio dei poteri, è stata chiaramente alla ricerca di un eco mediatica, indossando il bournous (il pesante mantello di lana tradizionale delle zone della classi popolari) in netto contrasto con l'eleganza occidentale di Bce.
Ma da domani la Tunisia deve cambiare passo ed obiettivi, deve dimostrare che il plauso internazionale per la ''rivoluzione dei gelsomini'' è giustificato.
I problemi però sono enormi e non si limitano alla crisi economica che va avanti da anni. Le potenzialità ci sono, ma i nuovi vertici dello Stato devono cercare di eliminare le distorsioni del sistema produttivo, che nei primi mesi del post-rivoluzione è stato disarticolato da proteste e scioperi sfuggiti di mano al sindacato, spesso spiazzato da iniziative al di fuori, anzi lontane da una strategia degna di tale nome.
Da domani ogni mossa di Essebsi e del governo sarà nel mirino degli sconfitti, a cominciare dallo stesso Marzouki che, dopo avere promesso al mondo che in caso di sconfitta alle presidenziali avrebbe abbandonato la scena politica, ora, dimenticano la coerenza, annuncia la crazione di un suo partito.
(ANSAmed).
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