(ANSAmed) - PARIGI, 24 MAR - Nelle elezioni presidenziali del
2012 si erano espressi in massa per il partito socialista,
votando a larghissima maggioranza, 86%, il candidato di sinistra
Francois Hollande. Ma ora i musulmani di Francia voltano le
spalle alla gauche spostando il loro voto verso il blocco di
centrodestra guidato dall'Ump dell'ex presidente Nicolas Sarkozy
e soprattutto verso l'Udi, il partito centrista guidato da
Jean-Christope Lagarde che di recente si è detto favorevole
all'uso del velo islamico nelle università. Anche se tra i
cittadini di religione islamica ha vinto anche ieri il partito
dell'astensionismo, soprattutto in banlieue, dove sono
pochissimi quelli che si sono spostati per andare al seggio nel
primo turno delle elezioni provinciali. "Ho sempre votato
socialista, da quando ho il diritto di voto, ma per la prima
volta sceglierò la destra", racconta Abdallah, un cinquantenne
di origini marocchine, aggiungendo: "nel prossimo scrutinio, per
me, saranno i centristi del Modem o dell'Udi, almeno non si sono
troppo macchiati negli scandali e nelle frodi". Nella Francia
che vieta gli studi statistici su base etnica, capire
l'orientamento dell'elettorato musulmano dopo gli attentati
jihadisti di inizio gennaio non è impresa facile. Eppure,
all'indomani delle amministrative - che hanno visto la vittoria
della destra moderata seguita dal Front National e la sconfitta
della maggioranza socialista - molti sono concordi nel dire che
i musulmani hanno scaricato la gauche. Tra i motivi non c'è solo
l'assenza di risposte efficaci da parte del governo socialista
su crisi economica e disoccupazione. Ma anche quella Francia del
dopo Charlie che ha condannato con forza la barbarie ma che si è
mostrata troppo timida nel distinguere Islam e terrorismo. E poi
le riforme sociali, come quella sul matrimonio gay, che ha
"spaccato un elettorato tradizionalmente legato a valori
tradizionali come quello musulmano", assicura all'ANSA Nagib
Azergui, fondatore del'Udmf, l'Unione dei democratici musulmani
di Francia. O le posizioni particolarmente dure del premier,
Manuel Valls, contro il velo islamico. "Una lotta essenziale per
il nostro Paese", ha detto appena poche settimane fa il capo el
governo socialista, che nei mesi scorsi era anche sceso
personalmente in campo contro Dieudonné, il sedicente comico
noto per le sue battute di forte connotazione antisemita che ha
suscitato la solidarietà di molti musulmani. Non tanto riguardo
ai contenuti delle sue controverse uscite quanto in nome della
libertà d'espressione tanto cara alla République. "Valls ha
rappresentato la fine della love story tra i musulmani e la
gauche", sottolinea ancora Azergu aggiungendo che oggi molti
fedeli dell'Islam non sanno più chi votare. Anche perché
"Sarkozy e Valls usano lo stesso discorso di Marine Le Pen. Un
vero problema per la democrazia di questo Paese, che il governo
non vuole vedere". Seconda religione di Francia, l'Islam
rappresenta secondo uno studio dell'istituto Cevipof circa il 5%
del corpo elettorale. (ANSA)
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