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Tunisia-Algeria: gelo diplomatico tra i Paesi 'fratelli'

Dopo accordo Washington-Tunisi su Nato

10 giugno 2015, 12:04

Redazione ANSA

ANSACheck
(di Diego Minuti) (ANSAmed) - ROMA, 10 GIU - Un improvviso refolo di gelo diplomatico sembra avere incrinato i rapporti tra Tunisia ed Algeria che, sino ad appena qualche giorno fa, avevano ripetutamente affermato la reciproca stima ed i comuni interessi in più campi, a cominciare dalla lotta al terrorismo che preme dentro ed all'esterno dei rispettivi confini.

Segnali, niente d'ufficiale ancora, ma, a detta degli analisti politici algerini, ma anche tunisini, tutto sarebbe diretta conseguenza dell'accordo, siglato alla fine di maggio a Washington tra il segretario di Stato John Kerry ed il ministro tunisino Mohsen Marzouk, con il quale gli Stati Uniti riconoscono alla Tunisia lo status di ''alleato di primo piano non membro della Nato'', che ha come prima e concreta applicazione il rafforzamento dei rapporti militari.

Un accordo che ha fatto storcere i naso ad Algeri, che evidentemente nulla sapeva di quanto stava per accadere e che ora si ritrova a est (Tunisia) ed ovest (Marocco) due Paesi che hanno rapporti privilegiati con la Nato. Non che questo abbia, almeno per il momento, effetti pratici, ma certo la nuova situazione mette l'Algeria in una condizione che certo non s'aspettava, soprattutto dopo avere ripetutamente (ma anche concretamente) ribadito la sua vicinanza alla Tunisia.

Cosa questo possa determinare, nell'immediato futuro, è ancora difficile da ipotizzare, poichè l'Algeria, alle prese con il riesplodere del terrorismo interno, deve necessariamente fidarsi della Tunisia, con cui condivide centinaia e centinaia di frontiera, troppo porosi per contrastare con efficacia gli sconfinamenti di gruppi terroristici se con la piena collaborazione dei vicini.

Ma ad Algeri, tra la sorpresa dell'accordo siglato a sua insaputa e l'irritazione per la situazione che si è determinata, appare evidente che a prevalere è la seconda. Questo stato di tensione è stato comunque immediaamente colto da Tunisi che ora sembra correre ai ripari per non pregiudicare i rapporti con il potente vicino, peraltro il solo che abbia con atti concreti manifestato attenzione per la situazione interna tunisina. Non è certo un caso se appena ieri, alla Tap, Khemaïes Jhinaoui , il consigliere diplomatico del presidente della repubblica Essebsi, abbia puntializzato che mai la Tunisia permetterà il passaggio di ''armi straniere nel suo territorio'' e che ''non modificheremo la nostra politia di fronte all'Algeria, che consideriamo un Paese fratello e che occupa una posizione importante nella nostra politica estera''. (ANSAmed).

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