"Lo status quo avvantaggia Sisi", ha sostenuto ancora la specialista per il Medio Oriente dell'Iiss. "Ha centralizzato l'esecutivo e non ha dovuto cedere potere ad altri soggetti.
Qualsiasi forma di compartecipazione politica crea sfide per il sistema", ha aggiunto. "Sisi di recente si è appellato ai grandi partiti" a candidarsi "in un'unica lista elettorale congiunta, circostanza indicativa della sua concezione della partecipazione politica", ha sostenuto Taha: le elezioni "non comportano un coinvolgimento politico dinamico, ma piuttosto la manifestazione di un ampio avallo a lui e al suo mandato".
Le elezioni, però, devono tenersi: "Sisi ha bisogno di avere un parlamento insediato che gli dia una qualche forma di legittimazione internazionale e addirittura interna", ha ricordato l'analista Iiss. "Ma - ha aggiunto - vuole un Parlamento che lo assista nel consolidare ulteriormente il suo potere, piuttosto che adempiere i suoi doveri di responsabilità e controllo".
Alla domanda se il presidente dovrebbe temere la nascita di un'assemblea che contrasti il suo potere, Taha ha sottolineato una "forte probabilità che il parlamento sia pro-Sisi per una serie di ragioni, tra cui le restrizioni imposte dal governo a una vera opposizione e il fatto che chi è fortemente contro" di lui "boicotterà le elezioni". Inoltre Sisi "in effetti è ancora molto popolare" ma "ciò non significa", ha proseguito - che in futuro "avrà lo spazio che ha adesso. Anche un parlamento debole e/o pro-Sisi potrebbe sfidarlo su alcuni punti". Finora Sisi ha governato attraverso decreti presidenziali e alcune di queste leggi sono controverse come quella sulle manifestazioni, che secondo "diversi partiti" sarebbe "incostituzionale", ha ricordato Taha: "un vaglio parlamentare delle leggi", potrebbe non essere sempre favorevole", ha aggiunto l'analista del think tank specializzato nell'analisi dei conflitti politico-militari.
"E' improbabile" che ciò "mini alla base il suo potere, ma non è nemmeno detto che gli dia la carta bianca di cui ha disposto finora", ha concluso Taha. (ANSAmed).
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