"Una situazione completamente nuova sul terreno", ha detto ancora Assad nel suo messaggio. E infatti con la riconquista di Aleppo il governo riprende il controllo di quasi tutte le grandi città siriane, tranne Raqqa, nel nord-est, che rimane in mano all'Isis. Quanto all'evacuazione, la politica sembra essere quella già seguita per simili operazioni in aree ribelli nei pressi di Homs e di Damasco. Altre migliaia di miliziani armati verranno fatti confluire verso la provincia nord-occidentale di Idlib, in mano a fazioni per lo più fondamentaliste, tra le quali i qaedisti del Fronte al Nusra.
L'intenzione sembra essere quella di creare una sorta di 'emirato' che in seguito sarà più facile attaccare, anche perché le posizioni estremiste di molte delle formazioni presenti impediranno che intorno a questa battaglia si crei la stessa ondata di sdegno di molte cancellerie occidentali che ha accompagnato l'offensiva e i bombardamenti su Aleppo. In un'intervista alla televisione Russia Today, Assad ha dichiarato che, dopo aver conquistato Aleppo, le autorità di Damasco, coordinandosi con Mosca e Teheran, escogiteranno un piano per cacciare i miliziani dagli altri territori siriani, inclusa Idlib. Ma ormai il capo del regime si sente più che mai sicuro della permanenza al potere, come ha fatto capire quando nella medesima intervista ha affrontato il tema della ricostruzione post-bellica. "La priorità - ha chiarito - verrà data ai paesi amici come la Russia, la Cina, l'Iran e altri".(ANSAmed).
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