Un tema oggi al centro di tanti dibattiti in Tunisia e in molti paesi del sud del Mediterraneo, in particolare in quelli che si sono liberati da un regime dittatoriale e che stanno attraversando un periodo di "transizione democratica". Dalla tavola rotonda è emerso che per alcuni "società civile" resta un concetto "venerabile" ma "sfuggente" ("elettivo") come ricorda C. Young, mentre V. Pérez-Diaz lo definisce "ambiguo". La società civile stessa è un "mito" avverte J.-J. Chevallier perché non si vede e può solo concepirsi con difficoltà. Il concetto di società civile può dunque sembrare spesso inappropriato, o confuso, poiché la struttura, la composizione della società civile cambia da paese a paese e con formazioni e rivendicazioni diverse da un popolo all'altro, e per questo motivo può essere oggetto di strumentalizzazioni.
I partecipanti alla tavola rotonda - tra cui la sociologa ed esponente di spicco della società civile tunisina Nabila Hamza, l'ambasciatore d'Italia in Tunisia Lorenzo Fanara, l'ambasciatore di Spagna a Tunisi Guillermo Ardizone Garcia, l'ex ambasciatore tunisino e rappresentante speciale dell'Onu Azouz Ennifar, il giornalista e scrittore Soufiane Ben Farhat e lo stesso Alfonso Campisi, scrittore e professore ordinario presso l'università de la Manouba in Tunisia - sono stati concordi nell'affermare tuttavia che quello della società civile potrebbe configurarsi quasi un concetto astratto ma che in realtà non lo è e svolge invece una funzione vitale.(ANSAmed).
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