Anche ''gli Stati Uniti - si dice nel messaggio inviato oggi dal presidente Usa Barack Obama e diffuso dall'ambasciata americana a Sarajevo - si oppongono ai tentativi di distorcere la portata di quel crimine, di giustificarlo, di colpevolizzare le vittime e di negare il fatto indiscutibile che quel crimine e' stato un genocidio'' Prova ne sono le 74 fosse comuni finora trovate e cinque-sei o settecento vittime che ogni anno, identificate col test del Dna, vengono inumate nel cimitero e memoriale di Potocari, che ora conta 5.693 tombe. Negli ultimi 12 mesi ne sono state identificate 520, che oggi sono state sepolte. Altre 188 vittime identificate sono state, per desiderio delle famiglie, tumulate altrove. Devono ancora essere trovati i resti di circa millecinquecento persone, mentre un migliaio sono gli scheletri identificati ma incompleti dei quali le famiglie preferiscono rinviare la sepoltura nella speranza che le parti mancanti vengano ritrovate.
A differenza degli anni passati, prima dei funerali non ci sono stati discorsi politici, per espresso desiderio delle madri di Srebrenica. Un migliaio di persone ha anche accolto con fischi l'arrivo delle delegazioni ufficiali della Bosnia e di altri paesi perche', hanno detto i manifestanti, la comunita' internazionale non ha permesso che quest'anno, alle elezioni amministrative di ottobre, votino, come nelle passate elezioni del dopoguerra, tutti quelli che vi erano residenti prima del conflitto e del genocidio, a prescindere da dove attualmente risiedano. Secondo l'ultimo censimento effettuato nel 1991, l'ultimo prima della guerra (1992-1995), dei 37mila abitanti di Srebrenica, l'80 per cento erano musulmani, mentre oggi nella citta', che fa parte della Republika Srpska (Rs, entita' a maggioranza serba di Bosnia) e che ha un numero di abitanti inferiore, i serbi sono piu' numerosi dei musulmani. (ANSAmed)