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Crisi: Unicef, 600mila bimbi greci sono poveri o emarginati

23 maggio, 17:39

(ANSAmed) - ATENE, 23 MAG - Allarme dell'Unicef per le drammatiche condizioni in cui, a causa della grave crisi economica che da anni attanaglia la Grecia, versa l'infanzia del Paese: quasi 600.000 bambini vivono ormai al di sotto della soglia di poverta' o sono emarginati e privati dei fondamentali requisiti per vivere una vita normale. La denuncia viene dal Comitato ellenico dell'Unicef (il fondo dell'Onu per l'infanzia) che ha reso noto i risultati di una ricerca intitolata 'La condizione dei bambini in Grecia 2013' condotta congiuntamente con l'Universita' di Atene ed i cui risultati sono stati annunciati nel corso di una conferenza stampa.

''La situazione e' molto preoccupante'', ha detto Lambros Kanellopoulos, presidente del Comitato greco dell'Unicef, secondo cui la percentuale di bambini greci in stato di poverta' o di esclusione sociale dal 2011 ad oggi e' cresciuta del 9.2% toccando il 30.4% ovvero pari a 597.000 minori. Ma oltre la meta' di questi, ovvero 322.000, ha aggiunto Kanellopoulos, vivono al di sotto della soglia di poverta', termine con cui si definisce il reddito minimo che una famiglia di quattro persone deve guadagnare ogni mese per pagare affitto e generi di prima necessita', come alimenti, trasporti, vestiario e istruzione base per i figli. Sfogliando il rapporto presentato da Kanellopoulos, si evince inoltre che la percentuale di bambini che vivevano in ''condizioni di accumulo di disagio multiplo'', ossia con famiglie colpite da poverta', da grave deprivazione materiale e da mancanzadi lavoro, nel 2011, era pari al 3.5%. Questo numero e' passato a 69.000 bambini rispetto ai 12.000 nel 2010.

Lo studio sottolinea che in questi ultimi anni la persistenza della poverta' nei bambini e' in crescita, tale aumento e' sentito soprattutto nelle fasce di reddito meno abbienti ed e' stimato al 21.4% sulla base del 60% del reddito disponibile.

Inoltre la percentuale di bambini che vive in famiglie in cui nessun componente lavora era del 9.2% nel 2011 ed e' aumentato di 2,9 punti percentuali tra il 2010 e il 2011.

La percentuale di famiglie con bambini al di sotto della soglia di poverta' che dichiarano la propria impossibilita' ad includere nel menu di ogni giorno carne, pesce, pollo o verdure e' passata dal 21.6% del 2010 al 44.3% nel 2011. Inoltre le famiglie con figli che non possono permettersi di soddisfare le necessita' di riscaldamento invernale sono aumentate dal 14.8% del 2010 al 19.3% nel 2011.

Ma per i piu' poveri e' a rischio anche la salute: in Grecia il 25.4% delle famiglie povere con bambini e' esposto a problemi di inquinamento o contaminazione ambientale nella propria zona di residenza: il Paese al secondo posto in Europa, ben al di sopra della media dell'Unione europea (15%). I costi per la salute sono scesi al 6% del PIL nel 2011 dal 7.4% del 2009, mentre per i servizi ospedalieri dal 3.6% al 3%. Queste restrizioni influenzano soprattutto gli strati economicamente meno abbienti della popolazione, il 10.1% della quale nel 2011 hanno dichiarato la propria incapacita' a pagare le visite mediche.

Sempre circa le condizioni economiche delle famiglie dei bambini poveri, per il 50.8% di esse e' impossibile permettersi anche una settimana di vacanza, il 37.2% lotta per pagare le bollette a fine mese, le rate delle carte di credito e i prestiti mentre il 34.5% ammette difficolta' a poter coprire spese non programmate.

Sul fronte dell'immigrazione, nel 2011 in Grecia sono stati concessi un totale di 549.604 permessi di soggiorno per gli immigrati, il 21% di questi (115.319 persone) erano per minori sotto i 14 anni di cui l'84,5% provenienti dall'Albania. Ma negli ultimi anni e' cresciuto anche il flusso di emigrazione dalla Grecia. Dal 2008 infatti sono emigrate dal Paese 357.820 persone, di cui 52.299 con meno di 19 anni (il 14.6%) e 36.466 con meno di 14 anni (10.2%). Per il 2011 si stima che siano migrate da e per la Grecia circa 29.000 persone fino a 19 anni e 21.000 minori fino a 14 anni. Di questi ultimi, i bambini fino a quattro anni costituiscono un terzo del totale. (ANSAmed).

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