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Gaza: oltre 600 morti, più di 120 bambini. Hamas, rapito soldato

Ban, parti comincino a trattare. Sospesi alcuni voli per Tel Aviv

22 luglio 2014, 20:34

Redazione ANSA

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Fumo dal quartiere di Sayaja dopo un bombardamento di Israele © ANSA/EPA

Fumo dal quartiere di Sayaja dopo un bombardamento di Israele © ANSA/EPA
Fumo dal quartiere di Sayaja dopo un bombardamento di Israele © ANSA/EPA

(ANSAmed) - TEL AVIV/GAZA - Sale inesorabile il numero delle vittime del conflitto a Gaza, e tocca i 605 morti e 3.700 feriti dell'ultimo bilancio diffuso a metà giornata dalla agenzia di stampa palestinese al-Ray, vicina a Hamas.

Fra questi, vi sono anche 121 bambini, secondo il conteggio compiuto dall'Unicef a Ginevra e aggiornato fino al 21 luglio. Si tratta di 84 ragazzi e 37 ragazze tra i 5 mesi e i 17 anni, con due bambini su tre hanno meno di 12 anni. Si stima inoltre che più di 900 bambini siano feriti.

Sospinti da intensi bombardamenti israeliani, molte migliaia di abitanti dei rioni di Sheikh Zayed e di Tel Zaatar, a nord di Gaza, sono fuggiti nella notte dalle loro abitazioni. Fonti giornalistiche locali stimano che a Gaza gli sfollati siano 135 mila, 90 mila dei quali ospiti dell'Unrwa, l'ente dell'Onu per i profughi. I combattimenti si sono avvicinati al campo profughi di Jabalya, dove abitano 70 mila persone. Nel frattempo l'Unrwa ha annunciato di non poter piu' sfamare le persone accolto nelle proprie strutture nella Striscia. Sono necessari aiuti immediati per 60 milioni di dollari, ha reso noto l'agenzia dell'Onu.

A Gaza "non vi è letteralmente alcun posto sicuro per i civili" ha affermato a Ginevra il portavoce dell'Ufficio Onu per gli affari umanitari (Ocha), Jens Laerke, parlando di una situazione "devastante".

La Striscia è densamente popolata con un numero stimato di 4.500 persone per chilometro quadrato. Non c'è letteralmente alcun posto sicuro per i civili. Circa 500 case sono state distrutte o gravemente danneggiate dai bombardamenti aerei israeliani, ha aggiunto il portavoce evocando le gravi difficoltà degli sfollati e dei feriti. Particolarmente preoccupante è la situazione dell'accesso all'acqua. «Globalmente, stimiamo che 1,2 milioni di persone non abbiano accesso all'acqua o solo in modo limitato. Inoltre, abbiamo notizie di inondazioni delle fognature, una minaccia per la salute pubblica», ha aggiunto.

Intanto l'esercito israeliano ha detto che 25 razzi e colpi di mortaio sono stati tirati dalla Striscia dalla mezzanotte di ieri sera. Quattordici - ha precisato il portavoce militare - hanno colpito Israele, 10 sono stati intercettati dall'Iron Dome. L'esercito ha inoltre reso ufficialmente noto il nome del soldato considerato disperso da domenica scorsa: si chiama Shaul Oron, di 21 anni, sergente della Brigata Golani. Il processo per la sua identificazione - ha aggiunto l'esercito - non è ancora stato completato. Per ora infatti solo sei dei sette corpi dei soldati - che erano all'interno del carro armato colpito domenica scorsa a Sajaya a Gaza - sono stati ricomposti. Intanto in Cisgiordania ecine di piccole bare sono state allineate nel piazzale antistante il comune di Ramallah per protestare contro le uccisioni di bambini palestinesi a Gaza. L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha indetto tre giorni di lutto nazionale dopo "il massacro nel quartiere Sajaya" di domenica, dove - secondo fonti palestinesi - sono state uccise più di 70 persone, tra i quali donne e bambini. Ieri, durante lo sciopero generale indetto in Cisgiordania, si sono avute diverse manifestazioni tra cui quelle di Ramallah, Hebron e Betlemme e alcune sono sfociate in scontri con le forze israeliane. 

Un soldato israeliano è rimasto ucciso negli scontri avvenuti nella striscia di Gaza, ha reso noto il portavoce militare. Haaretz precisa che sale così a 28 il numero dei militari israeliani rimasti uccisi nella operazione Margine Protettivo.

 La sorte del sergente israeliano Oron Shaul, che Hamas afferma di aver rapito domenica a Sajaya, "non rientra nei contatti per il cessate il fuoco. Ad Israele sarà invece richiesta la liberazione di prigionieri palestinesi". Lo ha detto Mushir al-Masri, un portavoce di Hamas. "Israele farebbe bene ad accettare le condizioni poste dalla resistenza, altrimenti ci saranno ancora molti altri rapimenti di soldati".

La Federal Administration Aviation ha sospeso intanto tutti i voli americani verso Israele per 24 ore, dopo un razzo caduto a un miglio dall'aeroporto di Tel Aviv. Anche l'Air France ha sospeso tutti i collegamenti con l'aeroporto di Tel Aviv "fino a nuovo ordine", mentre il gruppo tedesco Lufthansa ha cancellato tutti i voli per l'aeroporto Ben Gurion, anche per le consociate Germanwings, Swiss Air e Austrian Airlines, per le prossime 36 ore.

"C'e' uno sforzo comune internazionale. Smettete di combattere, cominciate a parlare e andate alla radice del conflitto". Questo l'invito rivolto dal segretario generale dell'Onu Ban Ki Moon oggi a Tel Aviv, dove ha incontrato il premier Benjamin Netanyau. "Nessuna attività militare - ha aggiunto - servirà a raggiungere questo scopo". Parlando in conferenza stampa con  Netanyahu, Ban ha detto di "condannare fermamente il lancio di razzi su Israele", ma "Israele è una nazione forte, vi invito con urgenza a mostrare il massimo autocontrollo". "Avete bisogno di proteggere i vostri civili dai razzi - ha proseguito - ed io condanno fortemente il lancio di razzi. Ma la vostra riposta militare sta causando molte vittime civili''.

Intanto il segretario di Stato americano John Kerry, in un conferenza stampa al Cairo, ha detto che per Gaza c'e' "ancora lavoro da fare" per giorni ma e' "chiaro" che gli sforzi per una tregua vanno compiuti "nel quadro" della proposta di cessate il fuoco egiziana. Da parte sua Netanyahu ha detto che "Non volevamo questa escalation. Abbiamo accettato la proposta egiziana, sostenuta da Lega Araba e dagli Usa. Ma Hamas l'ha respinta. La nostra è un'autodifesa". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu nella conferenza stampa con il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. "Faremo - ha aggiunto - quello che dovremo fare per difenderci". "Il popolo di Gaza - ha aggiunto - è vittima del brutale regime di Hamas che si nasconde dietro di lui. La comunità internazionale deve ritenere Hamas responsabile per i suoi crimini". Ban Ki Moon aveva incontrato al Cairo il segretario di stato Usa John Kerry, impegnato a trovare una soluzione diplomatica del conflitto. "C'e' altro lavoro da fare", ha detto Kerry, in un conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry. "C'e' un quadro - ha proseguito - disponibile per porre fine alla violenza, e questo quadro e' l'iniziativa egiziana che e' stata presentata". Inziaitiva che, ha precisato il ministro egiziano, non verrà modificata. "Hamas deve fare un scelta e questa e' una scelta che avra' un profondo impatto per la gente di Gaza", ha detto ancora Kerry, che oggi ha incontrato anche il presidente egiziane Abdel Fattah al Sisi - evocando l'azione del presidente dell'autorita' palestinese Abu Mazen "per provare ad incoraggiare i palestinesi di riunirsi per trovare una soluzione a questa crisi".

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