Non è escluso, sottolinea Maged, che il rapporto possa consolidarsi in un'intesa come quella firmata a maggio con l'IRCCS Policlinico San Donato. Casi meno gravi vengono gestiti da EMS impiegando ospedali di livello della capitale egiziana.
"Oltre che per cardiopatie e tumori - ha detto Maged ad ANSAmed - EMS è comunque in grado di trovare la soluzione anche per altri tipi di patologie sulla base di valutazioni fatte da specialisti italiani con cui siamo in contatto". Oltre ad individuare il centro più indicato, Ems assolve a tutti quei compiti che spesso ostacolano un viaggio terapeutico in partenza da Nordafrica e Medio oriente quali il reperimento dei visti o l'organizzazione logistica di trasporto del malato e alloggio degli accompagnatori. In questo ambito Maged ha ricevuto il sostegno dell'Aviazione Civile Egiziana per l'uso di un aereo-ambulanza e ha una collaborazione con Egypt Air per la fornitura di un medico di EMS a bordo in caso di pazienti necessitano di assistenza medica. Nel tentativo di limitare spese e disagi per i pazienti, l'EMS cerca anche di svolgere un lavoro di consulenza prima che inizi il classico "viaggio della speranza": c'e' anche un servizio di "second opinion", di "secondo parere" formulato sulla base della documentazione che viene inviata ai centri e specialisti con cui Maged e' in contatto per stabilire cosa sia meglio fare in ogni specifico caso.
I costi per simili viaggi sono ancora alla portata di pochi, in Egitto e nell'area; tuttavia "una parte dei proventi vengono destinati ad un fondo che farà il possibile per assicurare pari trattamento anche a persone molto bisognose di cure ma che purtroppo non hanno i mezzi", ha assicurato Maged rievocando i casi di due piccoli pazienti egiziani (Mario e Menna) i quali, provenendo da famiglie modeste, furono portati in Italia per effettuare trapianti di midollo osseo resi possibili da vari tipi di solidarietà. "Fu il caso del piccolo Mario a farmi percepire la necessità di istituire un servizio del genere basato su alta professionalità ed etica verso i bisogni della persona in un momento difficile nel quale un interlocutore serio può decisamente fare la differenza, è cosi che ho desiderato fortemente la creazione di questo ponte fra i bisogni terapeutici dell'Egitto e le eccellenze sanitarie italiane", dice il biomedico. (ANSAmed).
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