Anche detta la 'Lampedusa del Nord', Calais è regolarmente al centro del dramma dei clandestini, in gran parte originari di Sudan, Eritrea, Siria e altre zone di conflitto, che sognano di attraversare la Manica per raggiungere la Gran Bretagna.
Secondo un recente studio, il numero di migranti che soggiorna in accampamenti di fortuna nei dintorni del porto è di circa 1.400-1.500 persone. Lo scorso 26 settembre, l'alto commissariato Onu per i rifugiati ha detto che gran parte di questi migranti viene da zone di guerra ed ha dunque diritto allo status di rifugiato. Anche se se sono ''in pochi a voler presentare una domanda d'asilo in Francia''.
A fine settembre, Parigi e Londra hanno raggiunto un inedito accordo sulla "gestione della pressione migratoria" a Calais.
Principale elemento dell'intesa: il versamento da parte dei britannici di 15 milioni di euro nel prossimo triennio per un ''fondo comune'' destinato all'immigrazione. Soldi che finanzieranno, tra l'altro, un piano di ''sicurezza'' per il porto di Calais, che prevede, in particolare, la creazione di barriere di 4 metri di altezza lungo la zona d'accesso agli imbarchi. E' proprio li', infatti, che ormai da anni, si assiste quotidianamente al drammatico spettacolo dei migranti, che cercano di infilarsi a bordo dei camion diretti in Inghilterra.
(ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
