Impensabile lanciarsi un'occhiata o, peggio ancora, darsi la mano in pubblico. Così le famiglie haredim si rivolgono ai sensali, agli shadchan, per trovare il giusto partner per i loro figli. Tra gli ultra ortodossi, le nozze si celebrano tra ragazzi di 18-19 anni, poco più che adolescenti. Gli shadchan esaminano i loro archivi, scrutano scheda per scheda, analizzano il carattere dei candidati e soprattutto la determinazione religiosa. Quando trovano la coppia adatta, la sottopongono ai genitori.
Spesso all'insaputa dei diretti interessati, le famiglie si incontrano con il rabbino per definire le questioni economiche: chi comprerà o affitterà la casa, chi pagherà le spese delle nozze. In caso di accordo, si organizza finalmente l'appuntamento, che avviene di solito il sabato o la domenica sera, ai tavolini dei bar degli hotel di Gerusalemme ovest. Al suono delle orchestrine di musica klezmer, i candidati si incontrano: sono del tutto liberi di decidere di sposarsi, oppure no. In caso scoppi la scintilla dell'amore, i matrimoni vengono organizzati in fretta. Altrimenti verrà organizzato un altro "appuntamento al buio".
Nelle famiglie haredim le donne devono fare tanti figli e spesso lavorare per mantenere il marito che si dedica completamente agli studi religiosi. La fede prevale su gli interessi personali o i dissapori interni. Tuttavia, in quel 30% di coppie che ogni anno divorziano in Israele, non è raro trovare anche ultra ortodossi. Il rabbinato, per motivi religiosi, è disposto ad annullare le nozze, così come avviene in Italia con la Sacra Rota Vaticana.(ANSAmed).
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