Hanno chiesto lo spazio alle autorità italiane fino alle 19.00, anche soltanto per vedere il corteo presidenziale diretto a Villa Madama sfilare sotto il loro naso. Qualche centinaio secondo la questura. Sventolano bandiere e foto del capo di Stato egiziano, ma soprattutto nutrono tante speranze per il futuro. ''Dovevamo essere qua'', racconta Jussef - titolare di una pizzeria a Venezia da dove è partito questa mattina alle 05.00.
''Non potevo mancare. Sisi rappresenta per noi l'avvenire. E siamo tutti con lui''. Costi quel che costi? Si', in questo momento solo il pugno di ferro può salvarci'', replica il quarantacinquenne che da dieci anni vive in Italia. ''E se solo dovessero richiamarci alle armi sarei pronto a tornare in patria''. Poco più in là, in mezzo alla folla stipata dietro le transenne, una signora con indosso il velo e accompagnata dalle due figlie, Imen e Ines, parla concitata. ''Vedi, stanno scendendo dai pullman, accorrono per dare sostegno al presidente, per fargli capire che sta andando nella giusta direzione. Che solo sradicando il terrorismo l'Egitto potrà tornare ad avere il ruolo che deve nella regione''. E' gente semplice quella accorsa oggi nel cuore della capitale per provare anche soltanto a intravedere sfrecciare la silhouette del presidente Sisi dietro un vetro blindato. Eppure parla di Palestina, Libia, investimenti e rapporti bilaterali tra Roma e Il Cairo. La luna di miele tra Sisi e il suo popolo sembra essere solo all'inizio. (ANSAmed).
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