"Molti ospedali e scuole sono stati trasferiti in seminterrati e bunker sotterranei per ragioni di sicurezza.
"Le atrocità dilaganti, soprattutto raid aerei feroci e disumani su zone residenziali da parte delle forze governative, hanno reso sempre più insopportabile la vita per la popolazione di Aleppo - spiega Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty, citato dal sito -. Questi attacchi continui e riprovevoli sulle aree civili fanno parte di una strategia politica che intende colpire di proposito e senza sosta i civili con attacchi che costituiscono crimini di guerra e contro l'umanità".
"Nell'aprile 2015 - prosegue il documento - sono stati registrati non meno di 85 attacchi che hanno causato la morte di almeno 110 civili. Il governo, tuttavia, non ha ammesso neanche una vittima civile e, in un'intervista del febbraio 2015, il presidente Bashar al-Assad ha negato categoricamente che le sue forze abbiano mai usato i barili-bomba".
Il rapporto denuncia infine il "massiccio ricorso alla tortura, agli arresti arbitrari e ai rapimenti da parte sia delle forze governative che dei gruppi d'opposizione armata".
Rinnova inoltre la richiesta al governo Damasco di "porre termine ad arresti, detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate e ai gruppi armati di cessare di rapire e prendere in ostaggio i civili". (ANSAmed).
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