A motivare l'azione penale nei confronti del caricaturista sono stati una vignetta e due scritti (pubblicati sulla sua pagina di facebook) con cui Djehiche si era apertamente schierato con le organizzazioni e le associazioni che, da tempo, contestano la decisione del governo di procedere con i preparativi per l'estrazione di petrolio dal gas di scisto.
Djehiche ha anche rivelato che la polizia giudiziaria, nel notificargli il rinvio a giudizio, gli aveva anche contestato un terzo scritto, di cui però il caricaturista ha respinto la paternità, addebitandolo ad un atto di pirateria telematica.
La caricatura e la satira per immagini disegnate in Algeria hanno una lunga tradizione, tanto che i vignettisti algerini sono universalmente riconosciuti come i più bravi e taglienti di tutta la regione.
In un'Algeria che, negli ultimi anni si sta interrogando quotidianamente sul rispetto delle libertà della persona, e in esse di quella fondamentale di espressione, l'assoluzione di Djehiche - come conferma il risalto riservato alla vicenda dai media - assume una rilevanza eccezionale poichè, secondo gli avvocati difensori, Maîtres Belahrech Zakaria e Badi Abdelghani (del collegio costituito dalla Lega per la difesa dei Diritti dell'Uomo), il tribunale ha basato la sua decisione sulle disposizioni della Costituzione che tutelano la libertà d'espressione, depotenziando quindi le tesi della pubblica accusa. ''La mia assoluzione - ha dichiarato ai media il caricaturista - è, prima di tutto, una vittoria della Giustizia.
Costituisce, ugualmente, una vittoria della libertà d'espressione, non unicamente per me, ma per tutto il popolo algerino''.
(ANSAmed).
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