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Attentato al Cairo, ucciso il procuratore generale

Protagonista nei processi contro gli islamisti in Egitto

29 giugno 2015, 19:59

Redazione ANSA

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Attentato al Cairo, ucciso il procuratore generale - RIPRODUZIONE RISERVATA

Attentato al Cairo, ucciso il procuratore generale -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Attentato al Cairo, ucciso il procuratore generale - RIPRODUZIONE RISERVATA

 (di Giuseppe Maria Laudani)

IL CAIRO - In Egitto torna a salire la tensione. Il procuratore generale Hisham Barakat, figura chiave nei processi contro i seguaci della Fratellanza, è rimasto ucciso oggi al Cairo in un attentato rivendicato da una cellula vicina agli islamisti. Un "atto terroristico", sottolineano le istituzioni e i principali media locali, che cade alla vigilia del secondo anniversario della rivoluzione del 30 giugno del 2013 che defenestrò l'allora presidente Mohamed Morsi, espressione del Fratelli Musulmani.

Una bomba nascosta all'interno di una vettura, con tutta probabilità azionata da un telecomando a distanza, è stata fatta esplodere intorno alle 10 del mattino al passaggio dell'auto del funzionario nel quartiere di Heliopolis a est della capitale, poco dopo che il magistrato aveva lasciato la sua abitazione per dirigersi in ufficio. La deflagrazione è stata così potente da distruggere una decina di automobili parcheggiate e mandare in frantumi i vetri dei negozi e degli edifici del quartiere. Il magistrato, ferito, è stato immediatamente ricoverato nell'ospedale di Nozha, ma ore dopo le sue condizioni sono peggiorate e i medici non hanno potuto che constatarne il decesso per una "grave emorragia interna". Almeno nove i feriti, tra cui due agenti della scorta.

Poco dopo su Twitter il gruppo Moqawma al Sharia, una cellula poco nota, ma vicina alla Fratellanza, ha rivendicato l'attentato. E immediate sono arrivate le reazioni di condanna: "Barakat ha pagato con la sua vita per difendere la giustizia e il diritto", ha affermato il premier Ibrahim Mahlab, mentre la presidenza della Repubblica ha annullato le celebrazioni in programma per domani, in segno di lutto, definendo il procuratore un "esempio di patriottismo da seguire ed un grande uomo della magistratura". Al coro unanime di condanna si è associato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che, nel condannare l'uccisione del procuratore generale, ha espresso solidarietà al governo e alle istituzioni del Cairo. "Il terrorismo produce solo una escalation - ha detto - e temo che lo vedremo anche in Egitto". "L'idea che se ci sono discussioni o obiezioni la parola invece che al dibattito passi alle armi e al terrorismo - ha aggiunto - non favorisce minimamente le soluzioni, ma produce solamente una escalation di nuove violenze". L'ambasciata italiana al Cairo, nel registrare un "innalzamento della tensione nel periodo del Ramadan", ha consigliato "massima cautela negli spostamenti e di evitare i luoghi sensibili".

Quello di oggi non è il primo attentato ai danni di alti funzionari dello Stato egiziano. Il 16 maggio scorso, nel giorno in cui Morsi ricevette la sua prima sentenza di condanna a morte per evasione da un carcere, un gruppo di uomini armati legati all'Isis uccise tre giudici nel Sinai settentrionale. Un attentato di cui oggi i terroristi hanno diffuso le immagini, accompagnando il video a nuove minacce di attacchi contro i giudici. I funerali di Barakat, che lascia la moglie e tre figli, si terranno domani al Cairo.

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