L'inviato delle Nazioni Unite per la Libia, Martin Kobler, ha chiesto conto dei "progressi concreti per stabilizzare la Libia", invitando poi a "firmare l'accordo per creare subito un nuovo governo di unità", mentre le tribù del sud del Paese, i Tebu e i Tuareg, hanno aperto a un accordo della missione Onu per formare un esecutivo di riconciliazione. Approfittando dell'instabilità politica e in assenza di un governo centrale, ma anche per la vastità del suo territorio in gran parte disabitato, i terroristi del Califfo, forti di oltre circa 5.000 combattenti, controllano oramai una vasta porzione a est della Libia - oltre 250 chilometri di costa - con l'obiettivo di estendere il loro raggio d'azione fino alla mezzaluna petrolifera tra Sirte e Bengasi.
Dei rinforzi in Libia con combattenti provenienti dalla Siria e dall'Iraq e della possibilità che Sirte si trasformi nella nuova Raqqa avevano parlato nei giorni scorsi gli 007 occidentali, preoccupati che la città nel nord-est della Libia possa diventare la nuova 'capitale' dello Stato islamico, proprio a due passi dall'Europa. (ANSAmed).
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