Si tratta molto probabilmente dei resti umani di soldati sloveni e croati che fino all'ultimo continuarono a combattere a fianco delle forze nazifasciste, restando fedeli ai regimi collaborazionisti, in primo luogo a quello degli ustascia croati di Ante Pavelic, ultimo devoto alleato di Hitler in Europa. Nell'aprile e maggio del 1945, quando ormai la vittoria degli Alleati era sigillata, e con loro dei partigiani antifascisti del maresciallo Josip Broz Tito, gli eserciti collaborazionisti e numerose formazioni militari filonaziste, tentarono una massiccia ritirata in Austria, ma furono sconfitti e catturanti in Slovenia. Si calcola che in segno di vendetta e ritorsione, ma anche per eliminare possibili opposizioni interne alla presa del potere comunista, decine di migliaia di questi soldati, e probabilmente anche civili, furono sommariamente uccise. Fino ad oggi solo in Slovenia sono state evidenziate 620 fosse comuni di vittime del regime comunista risalenti al 1945. I resti sepolti oggi sono stati riesumanti nel 2009 dalla miniera abbandonata a Huda Jama, villaggio a metà strada tra Lubiana e Zagabria. Secondo le stime la cava contiene tre mila resti umani ed è una delle più grandi in Slovenia. Dopo la caduta del comunismo in Jugoslavia, nessuno è mai stato processato per questi crimini. Inoltre, le interpretazioni storiche di questa spirale di eventi continuano ancora a dividere esperti e l'opinione pubblica. (ANSAmed).
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