A Belgrado, secondo il commissariato, sono ancora oltre mille i migranti e profughi che bivaccano praticamente all'aperto e al gelo nella zona della stazione degli autobus, a ridosso del centro della capitale, accampati in locali e magazzini abbandonati, parcheggi coperti, in tende malmesse che poco riparano dal freddo intenso di questi giorni.
La gran parte di loro rifiutano di andare nei centri di accoglienza per timore di essere registrati e trasferiti a sud al confine con Macedonia e Bulgaria, e di essere quindi poi rimandati nei Paesi di provenienza. Il commissariato sottolinea che il proprio personale è vicino 24 ore su 24 ai migranti che vivono all'addiaccio a Belgrado per informarli e cercare di convincerli ad accettare il traferimento nei centri di accoglienza. Quelli che rifiutano, osserva il commissariato, si assumono il rischio di restare esposti al gelo, con il serio pericolo di ammalarsi.
In soccorso dei migranti che ancora resistono al freddo a Belgrado sono mobilitate ong e organizzazioni umanitarie internazionali come la sezione serba di Unhcr e Medici senza frontiere che offrono loro coperte, vestiario e scarpe invernali, cibo, medicinali. Sono tanti anche i privati cittadini belgradesi che mettono a disposizione generi di prima necessità. (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA