Le cosiddette Forze democratiche siriane (Sdf), a maggioranza curda, sostenute dagli Usa, hanno detto che sono stati 20 i loro combattenti uccisi nei raid nel nord della Siria, dove sono impegnate nell'offensiva contro Raqqa, la 'capitale' siriana dello Stato islamico.
Il ministero degli Esteri di Damasco, citato dall'agenzia governativa Sana, afferma che gli attacchi "violano la legge internazionale, la Carta delle Nazioni Unite e il principio di buon vicinato" e chiede "alla comunità internazionale e all'Onu di condannare questa aggressione e le politiche del regime turco che sostiene il terrorismo".
In merito, il presidente turco Erdogan ha detto che Ankara è 'obbligata' a prendere misure per la sua sicurezza, e precisato che l'operazione era rivolta contro il Pkk e "assolutamente non contro i peshmerga" nord-iracheni, e dicendosi dispiaciuto per l'uccisione di alcuni di loro nei raid.
Ieri, Baghdad aveva definito i bombardamenti come una "violazione della sovranità" dell'Iraq. (ANSAmed).
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