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Tunisia primo paese arabo per numero divorzi all'anno

Quello "unilaterale" senza motivo, erede ripudio, il più diffuso

13 settembre 2017, 16:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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TUNISI - La Tunisia si posiziona al primo posto tra i paesi arabi e al quarto nel mondo in quanto a numero di divorzi all'anno (rispetto al numero di abitanti). Lo dicono le ultime statistiche pubblicate dal ministero della Giustizia. Nell'anno giudiziario 2014/2015 sono stati 14.892 i casi di divorzio registrati, ovvero 1.248 al mese, 41 al giorno, 3 ogni ora. Analizzando nel dettaglio queste cifre si può notare come il numero più grande di divorzi sia del tipo "unilaterale", ovvero promossi da un solo coniuge che chiede al giudice di interrompere il contratto matrimoniale senza l'obbligo di specificarne il motivo, seguito da quelli "consensuali" e infine da quelli per colpa (o pregiudizio).

Nel primo tipo di divorzio la domanda può essere promossa da un coniuge senza la necessità di un motivo e comunque senza il consenso del congiunto. In questo caso, però, il coniuge che non ha promosso il divorzio può richiedere un indennizzo che verrà dal giudice liquidato in via equitativa.

Come spiega l'avv. Giorgio Bianco di Tunisi ad ANSA, "il divorzio promosso unilateralmente è quello maggiormente diffuso in quanto l'indennizzo dovuto alla controparte è nella prassi di circa 1000 dinari tunisini per ogni anno di matrimonio trascorso insieme. Chiaramente è il Giudice che, con ampia discrezionalità, può determinare il valore dell'indennizzo in base al caso concreto. Pertanto non vi è alcun deterrente perché una delle parti, anche senza un reale motivo, possa procedere direttamente con la promozione dell'azione di divorzio. L'unico ostacolo all'ottenimento del divorzio, promosso con la sola volontà dell'attore, è dunque solamente di tipo economico e non procedurale".

I divorzi sono numerosi in Tunisia anche perché la procedura è piuttosto snella e veloce, rispetto a Paesi come l'Italia dove l'istituto della "separazione" rappresenta ancora la "condicio sine qua non" dell'azione di divorzio. Il divorzio in Tunisia, così come in altri Paesi che affondano le loro origini e radici nella religione islamica, è la naturale evoluzione dell'istituto del ripudio. Questo si evince dal fatto che è vietato sposare la stessa donna per più di tre volte, come previsto dall'art 19 del codice dello statuto personale. Gli uomini nei paesi islamici, ed in Tunisia, ripudiavano le proprie donne con molta facilità nel passato, e seppure l'istituto sia evoluto nel tempo in quello del divorzio, formalizzando dunque lo scioglimento del matrimonio anche burocraticamente, la facilità nel divorziare è rimasta pressochè la stessa del passato", conclude Bianco. 

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