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Migranti: 'On my own', essere minori rifugiati non conviene

Intersos presenta studio su Giordania, Libano, Grecia

22 settembre 2017, 18:52

Redazione ANSA

ANSACheck

Bambini rifugiati ad Atene - RIPRODUZIONE RISERVATA

Bambini rifugiati ad Atene -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Bambini rifugiati ad Atene - RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Cristiana Missori)

- ROMA - Essere minori non conviene.
Considerati più una minaccia che persone da aiutare, i piccoli rifugiati non accompagnati o separati dai loro genitori dalla burocrazia, spesso preferiscono mentire sulla loro età e affidarsi ai trafficanti. Perché contare sullo Stato di accoglienza il più delle volte può essere penalizzante. Sono questi alcuni degli elementi emersi dalla ricerca 'On my own' sulle condizioni di vita e di tutela legale dei minori stranieri non accompagnati o separati dai genitori, realizzata dagli esperti della Mixed Migration Platform, rete di organizzazioni non governative, tra cui Intersos, in Giordania, Libano e Grecia. Bambini e adolescenti, costretti ad affrontare da soli un viaggio estremamente rischioso ''di età compresa tra i 15 e i 17 anni di età, soprattutto maschi, che fuggono dalla guerra, dalla leva obbligatoria imposta da Assad, e ragazze che scappano per paura delle violenze che possono subire'', come spiega ad ANSAmed Luigi Achilli, autore della ricerca che questa sera sarà presentata nell'ambito del Festival della Letteratura di Viaggio, a Villa Celimontana a Roma, in occasione dell'inaugurazione della mostra fotografica realizzata dal fotografo tedesco Timon Koch, che ha accompagnato i ricercatori durante il loro lavoro sul campo. ''Abbiamo avuto modo di intervistare direttamente i minori'', sottolinea Achilli. Una metodologia, aggiunge Monica Matarazzo, responsabile Protezione Intersos, ''che ci ha consentito di mettere a punto dei programmi specifici per sostenerli''. In tutto 66 ragazzi per la maggior parte siriani. Poche voci rispetto al fiume di minori in continuo arrivo in Giordania, Libano e Grecia, costretti a superare le stesse difficoltà anziché entrare in un percorso protetto: ''violenze, abusi, sfruttamento del lavoro minorile e sessuale, assenza di documentazione, arresti e detenzioni, discriminazioni, difficoltà di accedere ai servizi, pochi centri di protezione dedicati ai più piccoli''. Quel che è peggio, è che ''vengono trattati come adulti'', aggiunge Achilli. Cosa che facilita le strutture di accoglienza. La fotografia è più o meno simile. Nel regno Hashemita, ricorda la ricerca - su cui grava il peso dei rifugiati palestinesi, libanesi e iracheni - vivono 1,3 milioni di rifugiati siriani. La maggior parte di questi vive al difuori dei campi. In Libano, i rifugiati siriani rappresentano il 25% della popolazione, e superano il milione di presenze. Difficile anche in questo caso raccogliere dati certi sulla presenza di minori rifugiati e separati dai propri genitori entrati illegalmente. Dal 2014 in Giordania, e dal 2015 in Libano, le autorità hanno inasprito la normativa portando un sensibile incremento dei giovani privi di documentazione valida.

Anche in Grecia, Paese Ue, i minori non accompagnati non hanno vita facile. Solo nel 2016 sono arrivati 100.624 minori. La maggior parte afghani, curdi iracheni, pakistani. Anche qui mancano luoghi protetti, ''spesso vengono inseriti nei centri di detenzione'', spiega Alba Cauchi, responsabile Programma nel Paese ellenico di Intersos. Per questo motivo, in tanti, conferma, ''preferiscono mentire sulla propria età, perché una volta certificata e stabilita vengono indirizzati verso centri da cui è molto più difficile uscire''.

Oltre all'analisi della Mixed Migration Platform, questa sera nella sede della Società Geografica Italiana, Intersos presenterà al pubblico la campagna di raccolta fondi ''Sogno la fine di un viaggio da incubo'', lanciata il 15 settembre scorso.

Fino al 15 ottobre sarà possibile donare il proprio contributo con un Sms o con una chiamata da rete fissa il 45525, per realizzare Intersos24, un nuovo centro di accoglienza in via di Torre Spaccata, a Roma, per minori stranieri non accompagnati.

(ANSAmed).

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