Vasiljkovic, estradato nel 2015 dall'Australia dove ha ottenuto la cittadinanza dopo quasi due decenni di battaglie legali, è stato riconosciuto colpevole di violazione delle Convezioni di Ginevra per aver ordinato o personalmente eseguito uccisioni e torture di decine di croati. I fatti per i quali Vasiljkovic è stato condannato risalgono al 1991 e al 1993 quando era comandante delle unità speciali dei serbi ribelli della regione di Krajina, nell'entroterra della Dalmazia, ma anche di alcune famigerate formazioni paramilitari. Vasiljkovic si è sempre professato innocente, sostenendo che il processo era fortemente condizionato da pregiudizi politici ed etnici. In Australia, durante le procedure per la sua estradizione, Vasiljkovic ha trascorso 12 anni in detenzione preventiva. (ANSAmed).
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