A 12 mesi di distanza, i risultati sembrano controversi: il 42% di quelli che avevano presentato domanda di asilo ha ottenuto risposta positiva, il 46% è sempre in attesa, secondo i dati dell'Ufficio francese dell'Immigrazione e integrazione. Fra gli adulti evacuati, il 58% erano sudanesi, il 25% afghani, il 5% eritrei e il 4% pachistani. Per quanto riguarda i minori, 515 di loro sono stati trasferiti in Gran Bretagna e Irlanda, 194 affidati a centri di aiuti per l'infanzia, 709 sono fuggiti e 333 sono stati considerati maggiorenni e trasferiti nei centri di accoglienza. La situazione sul posto, però, è l'aspetto più preoccupante, con un nucleo "duro" - un decimo circa rispetto al numero originario - che è tornato sul luogo della famosa "giungla". Sono 500 secondo la prefettura, 700 per le associazioni e Natacha Bouchart, la sindaca. Ma sono soprattutto più determinati e violenti, quasi quotidiani sono gli incidenti con assalti ai Tir diretti in Gran Bretagna, blocchi stradali eretti con tronchi d'albero, scontri fra diverse comunità. I giovani, riferiscono le associazioni, sono i più violenti, e spesso in preda all'alcool. (ANSAmed).
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