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Amnesty, da italia 'regressi spaventosi' in tema migranti

Allarme lanciato in occasione presentazione Rapporto 2017-2018

22 febbraio 2018, 16:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAmed) - ROMA, 22 FEB - L'Italia che ci si presenta oggi sul tema della migrazione "è un Paese che ha fatto dei regressi spaventosi. E dove al tempo stesso crescono in misura sempre più preoccupante il razzismo, la xenofobia, l'odio violento nei confronti dei migranti" come nel caso dei fatti di Macerata, "esemplari da questo punto di vista". Questo il quadro del Paese presentato ad ANSAmed da Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia, in occasione della presentazione del Rapporto 2017-2018 dell'organizzazione a Roma.

"Vediamo come questi atteggiamenti di odio e violenza estesi a tutto il campo politico stanno avvelenando complessivamente la nostra società", ha sottolineato.

Secondo Amnesty, l'Italia "è passata dall'essere il Paese che con le sue forze di Stato salvava i naufraghi nel Mediterraneo centrale e poi li avviava alle procedure per il riconoscimento dell'asilo o altre forme di protezione, a essere il Paese che li rigetta dal mare direttamente nei campi di concentramento libici e che ha impedito alle organizzazioni non governative di continuare la loro opera di salvataggio", ha denunciato Rufini.

Il calo drastico degli sbarchi avvenuto alla fine del 2017 "non sta aiutando l'Italia a sviluppare un clima di accoglienza.

Basta guardare il tema della sicurezza: si continua a gridare a un'insicurezza che sarebbe generata dalla migrazione, quando tutti i dati in Italia ci dicono che i reati sono in costante diminuzione da più di 10 anni e che l'ondata migratoria non ha portato assolutamente a un aumento della criminalità.

L'Italia è uno dei Paesi più sicuri d'Europa oggi, ampiamente al di sotto della media dei Paesi dell'Ue da questo punto di vista. Eppure i cittadini continuano a pensare che ci siano pericolo e insicurezza", ha spiegato il direttore generale italiano di Amnesty.

L'Italia "non è stata colpita da fenomeni terroristici se non di marca fascista, ed ecco che tuttavia si associa la migrazione al terrorismo islamico. Manca ogni elemento di razionalità: è solamente un cedere alla lusinga di una politica che cerca di raccogliere voti usando il tema della paura e dell'odio senza alcun senso di responsabilità sociale".

Quello che Amnesty International auspica, in un periodo in cui in Italia si fa sempre più forte il clima di tensione, di discriminazione e di scontro sociale, è che si possa "tornare a un discorso di rispetto, capire e progettare la migrazione come qualcosa che può avere degli effetti benefici e importanti per il nostro Paese, riportare la gente ad avere un alto livello di umanità, di tolleranza, di apertura. È un'opera grossa da compiere e sicuramente non si può compiere se non c'è, da parte della politica e del sistema dei media un impegno altrettanto forte per riportarci a essere un Paese civile", ha concluso Rufini. (ANSAmed).

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