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Cosa dicono i numeri sul fenomeno migratorio africano

Esperti, maggior parte migranti si spostano nel continente

20 giugno 2018, 11:01

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ROMA - Un recente articolo realizzato per il World economic Forum da Marie McAuliffe, capo della Migration Policy Research Division dell'Iom e da Adrian Kitimbo, ricercatore associato del Gordon Institute of Business Science dell'Università di Pretoria, cerca di fare chiarezza su cosa effettivamente ci dicono i numeri reali sul fenomeno migratorio in Africa, cercando di combattere luoghi comuni e sensazionalismi. "L'Africa è spesso rappresentata nei media come un continente di esodo di massa", scrivono gli esperti, e "la segnalazione spesso sensazionalistica e monodimensionale dei migranti internazionali africani ha avuto un ruolo nel richiamare i timori sulla cosiddetta "invasione" di migranti sulle coste europee". Queste immagini "sono sempre più a rischio di essere considerate la norma" quindi "un esame più equilibrato delle migrazioni africane è una priorità urgente" e le ultime statistiche delle Nazioni Unite sul fenomeno "possono aiutare".

Gli esperti segnalano che uno degli aspetti più sorprendenti della migrazione internazionale in Africa è che la maggior parte dei migranti si sposta all'interno della regione e non lascia il continente, trasferendosi in gran parte nei Paesi vicini. Tra il 2015 e il 2017, ad esempio, "il numero di migranti africani internazionali residenti nella regione è passato da 16 milioni a circa 19 milioni. Nello stesso periodo, c'è stato solo un moderato aumento del numero di africani che si sono mossi fuori dal continente, da circa 16 milioni a 17 milioni". L'articolo del Wef segnala che l'aumento della migrazione internazionale in Africa "è dovuto, in parte, agli sforzi degli stati africani per migliorare l'integrazione regionale" promuovendo la mobilità libera tra i diversi Stati, tuttavia questo è solo un aspetto del fenomeno.

Gli esperti segnalano che per molte persone in Africa, spostarsi in un Paese all'interno della regione "è l'unica opzione praticabile", in quanto "la prospettiva di trasferirsi in Paesi come quelli dell'Europa o del Nord America viene spesso rapidamente attenuata dalla realtà dei requisiti di visto estenuanti, ingombranti e molto restrittivi". A differenza dei cittadini delle regioni più sviluppate, molti africani, in virtù dei passaporti che possiedono, hanno opzioni limitate in termini di numero di paesi a cui possono accedere. Secondo l'Henley and Partners Passport Index del 2018, solo tre paesi africani - Seychelles, Mauritius e Sudafrica - sono tra i 100 passaporti che permettono più mobilità al mondo. "La realtà è che i viaggi e le migrazioni per le persone provenienti dai Paesi in via di sviluppo e dagli stati più fragili sono molto più difficili. In questo contesto, gli accordi di mobilità gratuita in Africa sono particolarmente importanti per i migranti", scrivono gli esperti. (ANSAmed).

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