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Migranti: Toninelli, Aquarius in acque Malta,ci pensi Londra

Salvini ribadisce, mai qui. Ue, contatti con Stati per soluzione

13 agosto 2018, 16:23

Redazione ANSA

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Rescue vessel Aquarius looks for port to dock © ANSA/EPA

Rescue vessel Aquarius looks for port to dock © ANSA/EPA
Rescue vessel Aquarius looks for port to dock © ANSA/EPA

ROMA - "L'Ong Aquarius è stata coordinata dalla Guardia Costiera libica in area di loro responsabilità. La nave è ora in acque maltesi e batte bandiera Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi". Con queste parole, il ministro dei trasporti e infrastrutture Danilo Toninelli tira in ballo Londra sulla vicenda della nave Aquarius, diretta verso le coste europee con a bordo 141 migranti senza un porto sicuro assegnato.
Il tweet del ministro ha ribadito il no del governo a far sbarcare la nave in Italia, posizione confermata ancora una volta dal ministro dell'Interno Matteo Salvini, che sempre sul social ha scritto: "Nave ong Aquarius con altri 141 immigrati a bordo: proprietà tedesca, noleggiata da Ong francese, equipaggio straniero, in acque maltesi, battente bandiera di Gibilterra. Può andare dove vuole, non in Italia! Stop trafficanti di esseri umani e complici, #portichiusi e #cuoriaperti". Intanto, "la Commissione Ue è in contatto con un numero di Stati membri, che ci hanno contattato", per la suddivisione dei migranti, e quindi i Paesi cui destinarli, fa sapere Tove Ernst, una portavoce dell'esecutivo comunitario, che ha sottolineato che su un possibile sbarco in Gran Bretagna "non sta alla Commissione Ue valutare. Si tratta di legge internazionale". "Come abbiamo fatto per casi precedenti, siamo pronti a prestare il nostro pieno sostegno e peso diplomatico, per una rapida soluzione", fa sapere Ernst, senza precisare quanti e quali siano i Paesi con cui la Commissione è in contatto.
Le ong 'Sos Mediterranee' e 'Medici Senza Frontiere' avevano denunciato soccorsi ignorati dalle navi nel Mediterraneo, mentre la loro nave Aquarius è sempre più sola con a bordo 141 migranti tratti in salvo al largo della Libia dove "non vengono coordinati i salvataggi". Le organizzazioni hanno chiesto ai governi Ue di "assegnare un luogo sicuro di sbarco più vicino possibile" e hanno denunciato che "le navi potrebbero non essere disposte a rispondere a coloro che sono in difficoltà a causa dell'alto rischio di rimanere bloccate".
A riferire del nuovo corso degli eventi in mare sono stati gli stessi migranti, tra cui 67 minori non accompagnati, soccorsi dalla Aquarius nei giorni scorsi: "precedentemente abbiamo incrociato cinque diverse navi, ma non ci hanno offerto alcuna assistenza". Dopo il 'no' della Libia, la nave della ong si sta ora dirigendo verso nord per richiedere il luogo di sbarco più vicino a un altro Centro di Coordinamento. "I governi europei hanno fatto tutto il possibile per sostenere il Centro di Coordinamento dei Soccorsi libico, tuttavia gli eventi mostrano che non hanno assolutamente la capacità di coordinare un salvataggio", ha detto Aloys Vimard, coordinatore di MSF a bordo di Aquarius, secondo il quale "un soccorso non è completo fino a quando non avviene lo sbarco in un luogo sicuro". E "il Centro di Coordinamento dei Soccorsi Libico ci ha chiaramente detto che non ce lo avrebbe assegnato".
Durante le operazioni di salvataggio, la ong ha riferito di aver informato delle operazioni svolte tutte le autorità competenti tra cui i Centri Nazionali di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Italia, Malta e Tunisia. Finora nessuna certezza e nessun porto sicuro. Sembra esclusa l'ipotesi che la nave, con a bordo il 70% di migranti provenienti da Somalia ed Eritrea, possa attraccare in Italia: il governo ha ribadito che la Aquarius non vedrà mai un porto italiano.

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