La stragrande maggioranza di questi bambini e adolescenti sono maschi (97%), provenienti dal Marocco (56,3%), o dai paesi dell'Africa Subsahariana come la Repubblica di Guinea (8,4%), la Costa d'Avorio (7,5%) e il Gambia (2,8%). Al 31 dicembre scorso la Procura ha registrato 6.414 minori "sotto tutela o accoglienza dei servizi di protezione", pari a un incremento di oltre il 60% rispetto al 2016. Anche il numero di accertamenti per accreditare l'età dei minori, in totale 5.600, ha registrato nel 2017 un aumento di oltre l'88% rispetto all'anno precedente.
L'aumento del numero di Mena è stato massiccio nella regione meridionale dell'Andalusia, dove sono giunti 4.798 dei 10.162 minori sbarcati in Spagna negli ultimi due anni, pari a un incremento del 572%. Sono le cifre diffuse dalla Procura per la famiglia e la protezione dei minori di Siviglia, che dimostrano la dimensione di un problema, che "ci è sfuggito di mano", come denuncia il procuratore capo, Daniel Valpuesta, citato oggi dal quotidiano El Mundo. E questo "perché non ci sono risorse per applicare pienamente le conseguenze della dichiarazione di abbandono di un minore: assistenza, formazione e preparazione per la vita adulta", ha assicurato Valpuesta. Il procuratore ha inoltre rilevato che nessuno dei 400 provvedimenti di rimpatrio avviati quest'anno dagli uffici giudiziari minorili è stato eseguito dalla Delegazione del governo, la locale prefettura, nonostante il 70% dei casi riguardi minorenni marocchini i cui familiari "sono perfettamente localizzati". Per questi motivi denuncia che i centri per l'accoglienza sono diventati "un deposito di bambini", ai quali non sono offerte le risorse previste per la formazione. Anche la misura approvata venerdì scorso nel Consiglio dei ministri presieduto da Pedro Sanchez, con lo stanziamento straordinario di 40 milioni di euro da destinare alle regioni che volontariamente accoglieranno i minori migranti, è definita da Valpuesta "una pezza". Il procuratore ha insistito sulla necessità di "formule" per dissuadere bambini e minori dall'intraprendere i viaggi della speranza verso la Spagna e ha indicato, fra queste, la necessità di farli ritornare dai loro familiari "con tutte le garanzie", sebbene rilevando "la mancanza di una volontà politica al riguardo".
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