(ANSAmed) - BELGRADO, 20 MAR - Attesa a Belgrado e a
Sarajevo per la sentenza di appello che sarà emessa intorno alle
14 all'Aja a carico di Radovan Karadic, l'ex capo politico dei
serbi di Bosnia. Karadzic fu condannato in primo grado tre anni
fa (il 24 marzo 2016) a 40 anni di reclusione per genocidio e
crimini di guerra e contro l'umanità compiuti a Srebrenica, a
Sarajevo e nel resto della Bosnia-Erzegovina - uccisioni,
deportazioni, persecuzioni, torture - durante il conflitto
armato del 1992-1995.
A pronunciare la sentenza di appello saranno i giudici del
Meccanismo residuale internazionale per i Tribunali criminali,
l'organismo che ha preso il posto del Tribunale penale
internazionale per i crimini nell'ex Jugoslavia (Tpi), che lo
scorso anno ha concluso ufficialmente la sua attività.
Karadzic fu arrestato a Belgrado nel 2008 al termine di una
latitanza lunga e avventurosa condotta sotto falso nome e grazie
a una catena di appoggi e protettori, e il processo a suo carico
davanti ai giudici del Tpi cominciò nell'ottobre 2009. All'Aja
per assistere alla sentenza si c'è una delegazione delle Madri
di Srebrenica, associazione che ha l'obiettivo di tenere vivo il
ricordo degli 8.000 musulmani massacrati nel luglio 1995 nella
cittadina bosniaca dalle forze serbo-bosniache guidate dal
generale Ratko Mladic, anch'egli sotto processo all'Aja, dove è
stato condannato in primo grado all'ergastolo nel novembre 2017.
(ANSAmed).
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