L'Onu e le altre organizzazioni umanitarie come Msf affermano che nel campo di Al Hol, costruito negli anni '90 per ospitare non più di 15 mila persone, sono ammassate oggi 73 mila profughi per lo più provenienti dalle regioni orientali dove si è combattuto fino a marzo tra forze curde e miliziani dell'Isis.
Degli oltre 70mila abitanti del campo di Al Hol, il 94% sono donne e bambini. E ci sono 11mila persone - di cui 7mila bambini - di nazionalità non siriana. Questi ultimi, afferma Msf, non hanno accesso alle aree del campo in cui sono disponibili i servizi medici di base.
"Sono arrivati stipati nel retro dei furgoni. Quasi tutti erano ricoperti di fango, molti erano feriti o malati. Le persone erano affamate e i bambini malnutriti", dichiara Will Turner, responsabile di Msf per l'emergenza in Siria. L'organizzazione chiede che l'assistenza umanitaria nel campo di al Hol sia adeguatamente rafforzata. (ANSAmed).
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