(ANSAmed) - ROMA, 17 GIU - "Lettere d'amore da Roma". Con
queste parole Sea Watch annuncia sui social l'arrivo della
Guardia di Finanza a bordo della nave per "notificare il decreto
sicurezza bis", entrato in vigore sabato e che prevede multe da
10 a 50 mila euro e l'eventuale confisca dell'imbarcazione in
caso di ingresso in acque territoriali italiane. Per il quinto
giorno consecutivo, dunque, la Sea Watch resta al largo delle
coste di Lampedusa, prendendosi cura dei 43 migranti rimasti a
bordo, dopo il via libera allo sbarco, avvenuto ieri, di alcuni
minori, donne incinte e persone malate. Matteo Salvini, nel suo
tweet della domenica, cita papa Wojtyla, quando nel 2003 disse
che "è responsabilità delle autorità pubbliche esercitare il
controllo dei flussi migratori in considerazione delle esigenze
del bene comune".
Sea Watch continua a chiedere "un porto sicuro", mentre a
bordo le condizioni dei migranti salvati martedì scorso
continuano a destare preoccupazione. "In Libia non torneremo",
ripetono dalla nave, mentre proprio davanti alle coste di
Tripoli la Guardia Costiera di Tripoli ha intercettato un
gommone con 35 migranti a bordo, comprese tre donne e due
bambini, riportandoli in un "centro di controllo
dell'immigrazione illegale".
"La scorsa notte il ministero dell'Interno - racconta Sea
Watch su Twitter - ha inviato una nave della Guardia di Finanza
per assicurarsi al 100% che il nostro capitano e il nostro
capomissione fossero informati sul nuovo decreto del ministro
Salvini, che prevede una multa fino a 50 mila euro per portare
in sicurezza le persone salvate". I militari non hanno comunque
notificato atti formali all'equipaggio, ma si sarebbero limitati
a consegnare il testo del provvedimento. La replica del
ministro, in missione a Washington, arriva dai social. Questa
volta, però, pubblica una foto di papa Giovanni Paolo II e una
sua citazione sui flussi migratori. "L'accoglienza - disse -
deve sempre realizzarli nel rispetto delle leggi e quindi
coniugarsi, quando necessario, con la ferma repressione degli
abusi". (ANSAmed).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA