Tra i condannati al carcere a vita c'è anche l'ex consigliere militare del presidente Recep Tayyip Erdogan, Ali Yazici. Alla sbarra nell'aula bunker del carcere di Sincan ad Ankara, la più grande della Turchia, c'erano complessivamente 224 persone, tra cui 26 ex generali.
Iniziato nel maggio del 2017, il processo vedeva gli imputati accusati di numerosi reati, dalla "violazione della Costituzione" al "tentativo di rovesciare con la violenza" le istituzioni democratiche e di "uccidere il presidente", fino all'uccisione di 250 persone e al "tentato omicidio" di altre 2.735 tra civili e membri delle forze di sicurezza. Quello che si è concluso oggi è ritenuto il processo di maggior spicco tra i 290 avviati finora in relazione al tentativo di putsch, 261 dei quali già conclusi con oltre tremila condanne. Si tratta di presunti membri della rete di Fethullah Gulen, il magnate e imam in auto-esilio negli Usa che Ankara ritiene la mente del progetto golpista. Gulen, ex alleato di ferro di Erdogan, ha sempre negato ogni responsabilità.
(ANSAmed).
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