(ANSAmed) - ROMA, 2 OTT - La situazione nei campi profughi
delle isole greche è inumana. Gli arrivi via mare di famiglie
afghane e siriane nel mese di settembre hanno visto approdare
10.258 persone, il numero mensile più alto dal 2016. In tre mesi
solo sull'isola di Lesbo sono arrivati 10.200 migranti. In
totale sulle isole greche sono accolte oltre 30 mila persone.
Il sovraffollamento nei campi di accoglienza è diventato
insopportabile, per questo l'Unhcr chiede al governo greco di
permettere a migliaia di richiedenti asilo di uscire dai campi
per decongestionare i centri. La situazione a Lesbo ma anche a
Samos e Kos è critica: "non si possono costringere tante persone
a vivere in una condizione così precaria, è necessario mettere
fine a tutto ciò" ha dichiarato Liz Throssell, portavoce
dell'Unhcr.
Intanto, la tensione rimane alta a Moria, nel campo di
accoglienza di Lesbo, dove un incendio in un container domenica
scorsa ha causato la morte di una donna. Il portavoce dell'UNHCR
riferisce che una rivolta scatenata da alcuni richiedenti asilo
ha portato a scontri con la polizia. Grave la situazione anche
nell'isola di Samos dove il centro di accoglienza di Vathy
ospita 5.500 persone, cinque volte la sua capacità. La maggior
parte di loro dorme in tenda senza servizi igienici, acqua
potabile e medicine. Stessa situazione a Kos dove 3 mila persone
vivono in uno spazio pensato per 700 posti. Altro fenomeno che
preoccupa l'Unhcr è la presenza di moltissimi bambini non
accompagnati, si stima che nelle isole greche siano almeno
4.400. Nell'isola di Samos, ad esempio, una dozzina di ragazze
non accompagnate dormono a turno in un container mentre altri
bambini sono obbligati a dormire sul tetto della struttura. Date
le condizioni estremamente rischiose che vivono i bambini non
accompagnati, l'UNHCR chiede agli Stati europei prioritariamente
di aprire i luoghi di reinsediamento e di accelerare il
trasferimento dei minori perché riescano a raggiungere i membri
della propria famiglia.
"Esortiamo, inoltre, le autorità greche ad accelerare i piani
per trasferire più di 5.000 richiedenti asilo già autorizzati a
continuare le loro procedure di asilo nel continente", ha
aggiunto l'UNHCR. L'organizzazione rivolge un invito anche
all'Europa perché aiuti il Governo greco a sostenere il forte
impatto dei migranti: il Paese infatti, ha registrato il maggior
numero di arrivi quest'anno, 45.600 su un totale per tutti i
Paesi del Mediterraneo di 77.400 persone. Più della Spagna dove
sono approdati 21.972 migranti, l'Italia con 7.489, Malta 1585 e
Cipro 794.
L'Unhcr rileva, infine, che sono stati 994 i morti in mare
nei primi 9 mesi dell'anno. Secondo l'Oim, infatti, il
Mediterraneo resta il più grande cimitero per i rifugiati e i
migranti che cercano di raggiungere l'Europa. In Grecia, giovedì
e venerdì prossimi, per valutare la situazione dei migranti
arriveranno il commissario europeo Dimitris Avramopoulos, il
ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer e l'omologo
francese Christophe Castaner. (ANSAmed).
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