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Siria: Oms, servono cure per 1,5 milioni di persone

In area scontri 200mila profughi, ospedali sotto attacco

14 ottobre 2019, 11:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSAmed) - ROMA, 14 OTT - In questo momento nel nord est della Siria, l'area interessata dagli scontri con l'esercito turco, ci sono 200mila profughi e 1,5 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza sanitaria, con un forte rischio di malattie infettive. Lo afferma l'Oms dicendosi 'gravemente preoccupata' per la situazione, anche per gli attacchi che stanno subendo gli ospedali e le altre strutture sanitarie. "I servizi sanitari nell'area, già indeboliti, hanno avuto conseguenze gravi dagli ultimi sviluppi", scrive l'Organizzazione. "L'ospedale nazionale di Ras Al-Ain - prosegue l'Oms - è chiuso e l'ospedale nazionale e due centri sanitari a Tel Abyad hanno servizi limitati dal 12 ottobre a causa dell'escalation delle ostilità, che ha impedito l'accesso del personale. Tutte le strutture nei campi profughi ad Ain Issa e Ras al Ain sono state evacuate".

Il danneggiamento della stazione di pompaggio di Ras Al Ain, la principale fonte di acqua per quasi tutta l'area interessata, ha aumentato il rischio di epidemie di malattie infettive, aggiunge il comunicato. "Anche prima dell'escalation, diarrea acuta e febbre tifoide erano due delle malattie più frequenti nel nord est della Siria.

L'aumento delle persone sfollate, il sovraffollamento e l'accesso limitato ad acqua e servizi sanitari provocheranno con grande probabilità un aumento delle patologie legate all'acqua.

L'Oms - conclude la nota - chiede a tutte le parti del conflitto di preservare il diritto alla salute di centinaia di migliaia di civili innocenti, inclusi gli operatori sanitari e i pazienti". (ANSAmed).

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