(ANSAmed) - TUNISI, 12 NOV - L'Ong Forum tunisino per i
diritti economici e sociali (Ftdes) ha lanciato oggi un appello
per una cooperazione Tunisia-Italia che rispetti i diritti dei
migranti, assicuri la loro dignità e rispetti la sovranità degli
Stati. In riferimento ad una "sessione negoziale" svoltasi il 6
novembre scorso alla Farnesina tra Italia e Tunisia "per la
conclusione di un accordo quadro su migrazioni e sviluppo", che
ha visto secondo quanto riferito dal Maeci "la partecipazione
per entrambe le delegazioni di rappresentanti ad alto livello
dei Ministeri degli Affari esteri, dell'Interno e del Lavoro" il
Ftdes in un comunicato odierno precisa che "questo incontro si è
tenuto in risposta alla pressione esercitata di recente dal
governo italiano per accelerare il processo di trasferimento
forzato degli immigrati tunisini e, inoltre, nel contesto del
processo guidato dal governo italiano di Giuseppe Conte, per
qualificare i porti come sicuri allo scopo di intensificare le
operazioni di espulsione forzata degli immigrati ricevuti". "I
media e le pressioni ufficiali sono aumentate di recente nei
confronti della Tunisia per il fatto di non essere in grado di
controllare i suoi confini marittimi" scrive ancora il Ftdes,
proseguendo "come ciononostante il numero di immigrati
irregolari che arrivano in Italia è diminuito della metà nel
periodo tra gennaio e settembre 2019, raggiungendo 2175
immigrati nel 2019 rispetto ai 5034 immigrati nel 2018, con
l'aumento a oltre 382 operazioni di intercettazione di
immigrazione irregolare da parte delle autorità tunisine". "Il
Ftdes ha già messo in guardia sui pericoli connessi alle
pressioni italiane esercitate sulla Tunisia in materia di
immigrazione, in un modo che viola la sua sovranità, stabilità e
principi di costituzione della Tunisia e viola i principi
essenziali di cooperazione che dovrebbero basarsi sul rispetto
dei diritti dei migranti e della sovranità degli Stati
Pertanto, il Forum tunisino per i diritti economici e sociali:
Invita a sospendere qualsiasi negoziazione che non rispetti i
diritti dei migranti e il principio di non sfollamento;
Sostiene di interrompere immediatamente qualsiasi tipo di
coordinamento e cooperazione con l'Italia per quanto riguarda le
operazioni di rimpatrio forzato e di gruppo che si verificano
ogni settimana senza alcun rispetto per le convenzioni
internazionali ed europee (Convenzione delle Nazioni Unite sui
rifugiati del 1951 e protocollo del 1967, in particolare
l'articolo 33, e gli articoli 3, 4, 13 e 14 della Convenzione
europea per i diritti dell'uomo); Invita il governo a rispettare
la sua posizione di rifiuto del rimpatrio forzato, come
dichiarato dal ministro degli Affari sociali nel dicembre 2018.
Invita a rinnovare il proprio sostegno a tutte le operazioni
umanitarie realizzate nel Mediterraneo e a tutte le azioni di
cooperazione bilaterale che rispettano i diritti umani e la
sovranità degli Stati e assicurano la dignità dei migranti e
tutti gli sforzi civili che contribuiscono a ridurre le tragedie
nel Mediterraneo". "Va detto - conclude il Forum - che le
operazioni di rimpatrio forzato di immigrati tunisini sono
organizzate segretamente attraverso l'aeroporto di Enfidha. 64
operazioni di rimpatrio furono organizzate nel 2017 per
espellere 1916 immigrati dall'Italia, 66 operazioni nel 2018 per
espellerne 1907." (ANSAmed).
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