Gli attivisti che si battono per la scarcerazione di Patrick Zaky sottolineano che sono ormai trascorsi 20 giorni dall'ultima volta che hanno potuto avere contatti col ragazzo detenuto.
"Siamo molto preoccupati - affermano in un tweet - per la possibilità che il coronavirus si diffonda nel centro di detenzione" anche perché ricordano, Patrick soffre di asma, elemento che lo rende soggetto a rischio di complicazioni in caso di contagio. I luoghi di detenzione, sottolineano, sono potenziali "nuovi focolai" a causa "del sovraffollamento, della mancanza di aerazione e dell'impossibilità di allontanamento sociale e di autoisolamento nelle celle". Situazione che prelude a "un disastro" sanitario. In diversi Paesi, ricordano gli attivisti, sono stati rilasciati "migliaia di detenuti" proprio per "limitare la diffusione del coronavirus" in cella. "E in tale contesto chiediamo l'immediato rilascio di Patrick Zaky, ricordando a tutti che è in custodia cautelare senza alcuna giustificazione. Inoltre, le sue condizioni di salute lo rendono tra le persone di massima priorità per essere rilasciato perché è asmatico. Riteniamo le autorità - proseguono - responsabili della sicurezza di Patrick e non sappiamo perché non sia stato rilasciato fino a questo momento, anche dopo che i suoi avvocati hanno presentato i documenti medici che confermano la gravità delle sue condizioni".(ANSAmed).
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