ROMA - In diverse comunità autonome e province della Spagna è scattata la cosiddetta fase 1 della de-escalation post emergenza da coronavirus: minori restrizioni ai movimenti dei cittadini (che potranno incontrare parenti e amici) e riapertura di ristoranti, bar, hotel e negozi. Lo riferisce El Pais. Il provvedimento non riguarda Madrid e Barcellona, considerate ancora zone a rischio.
In Andalusia oggi si discuterà il piano spiagge, in vista dell'estate. Il governo locale è orientato a consentire l'ingresso con dei limiti, fino al 40% dello spazio negli stabilimenti, con controlli di polizia all'ingresso, distanze e il divieto di giochi collettivi. Nella Comunità di Madrid sette milioni di mascherine saranno distribuite gratuitamente nelle farmacie e le autorità vogliono che diventino obbligatorie negli spazi chiusi e nei contatti tra i cittadini.
Intanto, il ministero della Sanità nel suo bollettino quotidiano rende noto che i decessi sono in calo. Nelle ultime 24 ore sono stati 123, rispetto ai 143 segnalati domenica. Il numero complessivo è 26.744. I nuovi contagiati sono 373, per un totale di 227.436. I guariti sono 137.139, secondo quanto riporta El Pais.
La prima fase di de-escalation è scattata per quasi la metà della popolazione spagnola e riguarda anche comunità grandi come l'Andalusia, la più popolata, ma anche zone turistiche come le Canarie e le Baleari, dove bar, ristoranti, negozi, musei, palestre e hotel potranno riaprire, dopo che il governo ha ritenuto che l'epidemia fosse sotto controllo in quelle zone. Da oggi è consentito spostarsi all'interno della propria provincia e incontrare fino a 10 persone. In chiesa sono riprese le funzioni religiose, ma con un distanziamento nei posti a sedere.
Madrid, Barcellona, Valencia e altre città come Malaga e Granada resteranno alla fase 0, ossia il lockdown. Se tutto andrà come da programma, nelle prossime settimane scatteranno le altre tre fasi di allentamento delle restrizioni.
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