Attualmente la quasi totalità delle navi delle Ong si trova ferma nei porti e sottoposta a fermo amministrativo. "In un momento in cui gli ostacoli ai soccorsi in mare continuano e la pandemia di Covid-19 viene usata come pretesto per limitarli ulteriormente" dicono Msf e Sea Watch, la nuova nave rappresenta "un'ulteriore risposta della società civile europea alle politiche migratorie dell'UE, che preferiscono perpetuare le violenze in Libia ed esporre le persone al rischio di annegare purché non raggiungano le coste europee".
Sulla nuova nave, che sarà gestita da Sea-Watch, un team medico di MSF, quattro persone tra cui un medico e un'ostetrica, fornirà assistenza medica e gestirà la clinica di bordo, con specifiche attenzioni alle misure richieste dalla pandemia di Covid-19. (ANSAmed).
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