(ANSAmed) - TEL AVIV, 13 GEN - Risultati di una ricerca che
inducono ad un primo ottimismo sono stati raggiunti in Israele
dopo la somministrazione di massa della prima dose del vaccino
Pfizer. Lo riferisce il quotidiano Yediot Ahronot che descrive
una ricerca condotta dalla cassa mutua Clalit - la principale
del Paese - su 200 mila persone di oltre 60 anni che hanno
ricevuto la prima dose.
Messi a confronto con altre 200 mila persone che non sono state vaccinate, in un periodo iniziale di 12 giorni i due gruppi hanno mostrato le stesse caratteristiche. Ma dal tredicesimo giorno in poi fra i vaccinati il numero di contagiati da coronavirus è calato del 33 per cento rispetto al gruppo opposto. La prima dose della vaccinazione sembra dunque ridurre in modo tangibile il rischio di contagio fra gli ultra sessantenni.
Si tratta tuttavia, avverte il giornale, di dati preliminari.
Questa ricerca dovrà essere portata avanti nelle prossime settimane fra quanti avranno nel frattempo ricevuto anche la seconda dose, che secondo la Pfizer è comunque quella determinante per la immunizzazione. (ANSAmed).
Messi a confronto con altre 200 mila persone che non sono state vaccinate, in un periodo iniziale di 12 giorni i due gruppi hanno mostrato le stesse caratteristiche. Ma dal tredicesimo giorno in poi fra i vaccinati il numero di contagiati da coronavirus è calato del 33 per cento rispetto al gruppo opposto. La prima dose della vaccinazione sembra dunque ridurre in modo tangibile il rischio di contagio fra gli ultra sessantenni.
Si tratta tuttavia, avverte il giornale, di dati preliminari.
Questa ricerca dovrà essere portata avanti nelle prossime settimane fra quanti avranno nel frattempo ricevuto anche la seconda dose, che secondo la Pfizer è comunque quella determinante per la immunizzazione. (ANSAmed).