Secondo l'agenzia governativa Sana e l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, non sono chiare le cause dell'incendio che ha coinvolto almeno tre auto-cisterne mentre erano in corso le operazioni di scarico del greggio dalle autobotti ai depositi della raffineria a Homs. Il ministero del petrolio, citato dalla Sana, assicura che nell'incendio non ci sono state vittime ma solo danni materiali.
Nei giorni scorsi il governo aveva ridotto la quantità di carburante distribuito alle stazioni di benzina e aumentato il prezzo dei derivati del petrolio. Le autorità di Damasco avevano accusato l'Isis di essere dietro gli attacchi che da giorni prendono di mira il traffico di petrolio da Dayr az Zor verso Homs. Sono circa 10 le auto-cisterne incendiate o esplose nelle ultime 2 settimane. Damasco nei giorni scorsi è tornata ad accusare gli Stati Uniti, che hanno imposto nei mesi scorsi nuove sanzioni finanziarie alla Siria, di soffocare l'economia del paese in guerra e alle prese con una prolungata carenza di combustibile, grano e altre materie prime essenziali. (ANSAmed).
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