Risponde così Sophie, la protagonista di 'Tunisi, taxi di sola andata' (No Reply), il primo romanzo scritto sulla rivoluzione dei Gelsomini da Ilaria Guidantoni, a chi le chiede che cosa ci faccia nella capitale tunisina, nell'afa di agosto, in pieno Ramadan, a circa due mesi dalle prime elezioni libere della Tunisia del dopo Ben Ali. Un racconto di viaggio insolito, per le strade di Tunisi, a bordo dei taxi durante la rivoluzione dei gelsomini, tra anarchia, paura e incertezza sul domani di un Paese e della sua popolazione, "che da più parti, a torto, è stata ritenuta quella più debole del mondo arabo. Il Paese da cui non sarebbe mai partita alcuna rivolta", racconta ad ANSAmed la giornalista, che ieri a Roma ha presentato il suo libro, giunto in questi giorni nelle librerie. Sophie, una donna di origini francesi è il suo alterego. Un escamotage narrativo, utilizzato per descrivere i momenti più difficili della rivoluzione. In un gioco con il lettore, l'autrice - donna occidentale - cerca di capire come sono andate le cose, che cosa sta accadendo nel Paese dopo la caduta del regime e poco prima delle prime elezioni libere, e di intuire quali siano le attese di una popolazione che si aspira a un domani migliore. Sophie-Ilaria coglie il senso di smarrimento della gente che incontra e intervista. Tassisti, librai, registi, attori, blogger. "Pur essendo un romanzo le interviste sono tutte vere", sottolinea l'autrice. Sono le interviste realizzate dalla stessa Ilaria Guidantoni durante i suoi ripetuti viaggi nel Paese maghrebino prima, durante e dopo la rivoluzione. La scelta del taxi ricorda molto il lavoro di Khaled al Khamissi, scrittore egiziano che proprio ai taxi e ai loro autisti ha dedicato una raccolta di storie brevi che dipingono l'Egitto di Mubarak e raccontano i sogni, le avventure, i ricordi e le opinioni politiche di una parte della società egiziana. "I tassisti - ricorda - erano considerati, sotto il regime di Ben Ali, informatori privilegiati del governo, e perciò considerati con diffidenza. Nel pieno della rivoluzione, sono i primi a captare gli umori della gente, tastando il polso di una situazione in continuo mutamento a partire dagli scampoli di conversazione con i propri clienti". In questo viaggio particolare, la protagonista del romanzo "si imbatte in uomini politici come il leader dell'opposizione, Moncef Marzouki, o artisti, attori - tra i quali Ahmed Hafiène, e blogger che hanno fatto da cassa di risonanza alle rivendicazioni del popolo e, naturalmente, tanti tassisti, cittadini comuni con i loro personali punti di vista sugli eventi a cui assistono in presa diretta". (ANSAmed).
Libri:'Tunisi,taxi di sola andata',primo romanzo su rivolta
Ilaria Guidantoni racconta Paese due mesi prima elezioni libere
Risponde così Sophie, la protagonista di 'Tunisi, taxi di sola andata' (No Reply), il primo romanzo scritto sulla rivoluzione dei Gelsomini da Ilaria Guidantoni, a chi le chiede che cosa ci faccia nella capitale tunisina, nell'afa di agosto, in pieno Ramadan, a circa due mesi dalle prime elezioni libere della Tunisia del dopo Ben Ali. Un racconto di viaggio insolito, per le strade di Tunisi, a bordo dei taxi durante la rivoluzione dei gelsomini, tra anarchia, paura e incertezza sul domani di un Paese e della sua popolazione, "che da più parti, a torto, è stata ritenuta quella più debole del mondo arabo. Il Paese da cui non sarebbe mai partita alcuna rivolta", racconta ad ANSAmed la giornalista, che ieri a Roma ha presentato il suo libro, giunto in questi giorni nelle librerie. Sophie, una donna di origini francesi è il suo alterego. Un escamotage narrativo, utilizzato per descrivere i momenti più difficili della rivoluzione. In un gioco con il lettore, l'autrice - donna occidentale - cerca di capire come sono andate le cose, che cosa sta accadendo nel Paese dopo la caduta del regime e poco prima delle prime elezioni libere, e di intuire quali siano le attese di una popolazione che si aspira a un domani migliore. Sophie-Ilaria coglie il senso di smarrimento della gente che incontra e intervista. Tassisti, librai, registi, attori, blogger. "Pur essendo un romanzo le interviste sono tutte vere", sottolinea l'autrice. Sono le interviste realizzate dalla stessa Ilaria Guidantoni durante i suoi ripetuti viaggi nel Paese maghrebino prima, durante e dopo la rivoluzione. La scelta del taxi ricorda molto il lavoro di Khaled al Khamissi, scrittore egiziano che proprio ai taxi e ai loro autisti ha dedicato una raccolta di storie brevi che dipingono l'Egitto di Mubarak e raccontano i sogni, le avventure, i ricordi e le opinioni politiche di una parte della società egiziana. "I tassisti - ricorda - erano considerati, sotto il regime di Ben Ali, informatori privilegiati del governo, e perciò considerati con diffidenza. Nel pieno della rivoluzione, sono i primi a captare gli umori della gente, tastando il polso di una situazione in continuo mutamento a partire dagli scampoli di conversazione con i propri clienti". In questo viaggio particolare, la protagonista del romanzo "si imbatte in uomini politici come il leader dell'opposizione, Moncef Marzouki, o artisti, attori - tra i quali Ahmed Hafiène, e blogger che hanno fatto da cassa di risonanza alle rivendicazioni del popolo e, naturalmente, tanti tassisti, cittadini comuni con i loro personali punti di vista sugli eventi a cui assistono in presa diretta". (ANSAmed).