(ANSA) - MADRID, 25 APR - L'essenza di un artista unico come Salvador Dali in duecento sue opere, nella grande mostra antologica 'Dali. Tutte le suggestioni poetiche e tutte le possibilita' plastiche', inaugurata oggi al Museo Reina Sofia di Madrid. E' l'evento culturale dell'anno, in Spagna, dopo l'enorme successo riscontrato dall'esposizione al Centro Pompidou di Parigi, con circa 800.000 visitatori in quattro mesi. Si tratta della prima retrospettiva del geniale pittore di Figueres ospitata in Spagna negli ultimi 30 anni.
Un'approssimazione senza pregiudizi al doppio Dali, al personaggio e all'artista, secondo la curatrice Montse Aguer, direttrice del Centro di Studi Daliniani della Fondazione Gala-Salvador Dali. La mostra riunisce per la prima volta opere di importanti istituzioni, collezioni private e dei tre principali depositari dell'arte dell'artista spagnolo: la Fondazione Gala-Salvador Dali, il Salvador Dali Museum di St.
Petersburg, in Florida, e il Museo Reina Sofia. Fra la trentina di opere che non eran mai state esposte in Spagna, 'La persistencia de la memoria' (1931) e 'El angelus de Gala' (1935), prestate dal MoMa di New York; 'Metamorfosis de Narciso (1937), della Tate Modern di Londra; 'La tentacion de San Antonio (1946), dei Muse'es Ruyaux des Beaux-Arts del Belgio; 'Alucinacion: seis imagenes de Lenin sobre un piano' (1931) del Centre Pompidou. Buffone, pagliaccio, pazzo, genio, eccentrico, esibizionista, kitsch, narcisista, paranoico, nevrotico, cannibale, dandi, performer, anticipatore dei fenomeni di massa: sono alcuni degli aggettivi con i quali viene descritto l'artista di Figueres, dai mille volti. ''L'esposizione del Reina Sofia, che differisce da quella presentata a Parigi, punta sul Dali pittore ed e' un invito a superare l'annedoto, la marca, lo slogan, il personaggi'', ha spiegato il direttore del museo madrileo, Manuel Borja-Villel, nel presentare l'evento ai media.
''Vogliamo invitare il pubblico a vedere la sua pittura, anche se non possiamo evitare che emerga anche l'altro Dali, il suo contrario, e' inevitabile'', ha osservato la curatrice Montse Aguer. ''Che ognuno scelga il suo Dali'', ha concluso. (ANSA) YK8