(di Paola Del Vecchio)
(ANSAmed) - MADRID, 23 AGO - Se credevate di sapere tutto su
Cristoforo Colombo e l'esplorazione del Nuovo Mondo è perché non
siete stati a Barcellona, ''la città che ospitò la scoperta
dell'America nella più grande avventura di tutti i tempi''.
Scoprire gli aspetti più ignoti della vita del navigatore,
''verificare le sue origini catalane'', che smentirebbero quelle
genovesi, e comprovare ''il ruolo cruciale'' di Barcellona nella
preparazione del secondo viaggio, confutando la storia ufficiale
che voleva le caravelle partite da Cadice.
E' quanto promette il 'Discovery Columbus: the official
tour', itinerario storico turistico che affonda le radici nel XV
secolo. Organizzato dall'ufficio del Turismo in collaborazione
con il Circolo catalano di Storia, parte dalle emblematiche
Ramblas e si snoda per oltre due ore attraverso il quartiere
medievale del 'barrio gotico', tocca quella che - secondo
un'ipotesi storiografica - fu la casa natale dell'ammiraglio, in
calle Miralliers, vicino alla Chiesa di Santa Maria del Mar, per
concludersi al Mirador de Colon, il belvedere sulla sommità
della colonna monumento che, a 60 metri di altezza, regala una
fantastica panoramica sulla città. Da luglio a ottobre, con
guide in italiano (il mercoledì alle 16,30), inglese e spagnolo,
il tour mira a smascherare ''il sistematico occultamento della
nazione catalana e della Corona di Aragona come protagoniste
dell'origine di quelle che oggi conosciamo come le Americhe'',
spiega all'Ansa Eva Sanchez Sans, la ricercatrice del Circolo
Catalano di Storia - ente indipendente senza scopo di lucro -
che promuove l'iniziativa. E a divulgare, a livello
internazionale, le ultime novità storiografiche della tesi
secondo cui la preparazione della seconda spedizione
dell'ammiraglio, nel 1493, il suo ricevimento da parte dei Re
Cattolici e la partenza delle caravelle, ''si produssero
originariamente a Barcellona''.
Lungi da un revisionismo storico in chiave ideologica, dovuto alle rinnovate spinte nazionaliste, la Sans attinge a fonti storiche illustrate un anno fa al simposio internazionale di americanisti e studiosi colombiani di Vienna. Agli 'Annali di Catalogna' (1709), di Narcis Feliu de la Pea, conservati nella Biblioteca di Catalogna; o agli studi del peruviano Luis Ulloa, direttore della Biblioteca Nazionale del Perù, che negli anni Venti del secolo scorso ''dimostrò la manipolazione delle prove nelle dispute legali per avallare le origini genovesi dell'ammiraglio''. ''La storia ufficiale narra che salparono da Cadice il 25 settembre 1493, omettendo in maniera sorprendente la prima parte del viaggio, da Barcellona e dimenticando il ruolo fondamentale dei catalani agli ordini del proprio monarca della Corona di Aragona, Ferdinando II il Cattolico, Conte di Barcellona'', assicura la ricercatrice. ''Gli scali della flotta catalana nei porti andalusi erano normali, dal XIII secolo, quando la Marina catalana era equiparata a quelle di Genova e Venezia'', aggiunge. E, a riprova, cita ''documenti inediti e cartografie ritrovati in vari archivi'', come un'incisione di Theodor de Bry, che rappresenta le caravella al loro arrivo alle Indie, in cui la bandiera reale del Re Ferdinando il Cattolico,''è la stessa che continuiamo ad avere in Catalogna, la senyera'', a strisce gialle e rosse. Una bandiera che, nel planisfero del secolo XVI del cartografo portoghese Domingo Teixeira, conservato alla Biblioteca nazionale di Parigi, ''appare dipinta in molti luoghi che la storia ufficiale reclama come appartenenti alla Corona di Castilla''. Di certo c'è che, 520 anni dopo la scoperta del Nuovo Mondo, Cristobal Colon o Cristoforo Colombo che si voglia, continua a suscitare interrogativi storici e a dividere esperti ed appassionati di storia. (ANSAmed)
Lungi da un revisionismo storico in chiave ideologica, dovuto alle rinnovate spinte nazionaliste, la Sans attinge a fonti storiche illustrate un anno fa al simposio internazionale di americanisti e studiosi colombiani di Vienna. Agli 'Annali di Catalogna' (1709), di Narcis Feliu de la Pea, conservati nella Biblioteca di Catalogna; o agli studi del peruviano Luis Ulloa, direttore della Biblioteca Nazionale del Perù, che negli anni Venti del secolo scorso ''dimostrò la manipolazione delle prove nelle dispute legali per avallare le origini genovesi dell'ammiraglio''. ''La storia ufficiale narra che salparono da Cadice il 25 settembre 1493, omettendo in maniera sorprendente la prima parte del viaggio, da Barcellona e dimenticando il ruolo fondamentale dei catalani agli ordini del proprio monarca della Corona di Aragona, Ferdinando II il Cattolico, Conte di Barcellona'', assicura la ricercatrice. ''Gli scali della flotta catalana nei porti andalusi erano normali, dal XIII secolo, quando la Marina catalana era equiparata a quelle di Genova e Venezia'', aggiunge. E, a riprova, cita ''documenti inediti e cartografie ritrovati in vari archivi'', come un'incisione di Theodor de Bry, che rappresenta le caravella al loro arrivo alle Indie, in cui la bandiera reale del Re Ferdinando il Cattolico,''è la stessa che continuiamo ad avere in Catalogna, la senyera'', a strisce gialle e rosse. Una bandiera che, nel planisfero del secolo XVI del cartografo portoghese Domingo Teixeira, conservato alla Biblioteca nazionale di Parigi, ''appare dipinta in molti luoghi che la storia ufficiale reclama come appartenenti alla Corona di Castilla''. Di certo c'è che, 520 anni dopo la scoperta del Nuovo Mondo, Cristobal Colon o Cristoforo Colombo che si voglia, continua a suscitare interrogativi storici e a dividere esperti ed appassionati di storia. (ANSAmed)