Lungi da un revisionismo storico in chiave ideologica, dovuto alle rinnovate spinte nazionaliste, la Sans attinge a fonti storiche illustrate un anno fa al simposio internazionale di americanisti e studiosi colombiani di Vienna. Agli 'Annali di Catalogna' (1709), di Narcis Feliu de la Pea, conservati nella Biblioteca di Catalogna; o agli studi del peruviano Luis Ulloa, direttore della Biblioteca Nazionale del Perù, che negli anni Venti del secolo scorso ''dimostrò la manipolazione delle prove nelle dispute legali per avallare le origini genovesi dell'ammiraglio''. ''La storia ufficiale narra che salparono da Cadice il 25 settembre 1493, omettendo in maniera sorprendente la prima parte del viaggio, da Barcellona e dimenticando il ruolo fondamentale dei catalani agli ordini del proprio monarca della Corona di Aragona, Ferdinando II il Cattolico, Conte di Barcellona'', assicura la ricercatrice. ''Gli scali della flotta catalana nei porti andalusi erano normali, dal XIII secolo, quando la Marina catalana era equiparata a quelle di Genova e Venezia'', aggiunge. E, a riprova, cita ''documenti inediti e cartografie ritrovati in vari archivi'', come un'incisione di Theodor de Bry, che rappresenta le caravella al loro arrivo alle Indie, in cui la bandiera reale del Re Ferdinando il Cattolico,''è la stessa che continuiamo ad avere in Catalogna, la senyera'', a strisce gialle e rosse. Una bandiera che, nel planisfero del secolo XVI del cartografo portoghese Domingo Teixeira, conservato alla Biblioteca nazionale di Parigi, ''appare dipinta in molti luoghi che la storia ufficiale reclama come appartenenti alla Corona di Castilla''. Di certo c'è che, 520 anni dopo la scoperta del Nuovo Mondo, Cristobal Colon o Cristoforo Colombo che si voglia, continua a suscitare interrogativi storici e a dividere esperti ed appassionati di storia. (ANSAmed)
Spagna:Discovering Columbus, il tour del Cristoforo catalano
Giro per Barcellona vuole sottolineare sua importanza in imprese
Lungi da un revisionismo storico in chiave ideologica, dovuto alle rinnovate spinte nazionaliste, la Sans attinge a fonti storiche illustrate un anno fa al simposio internazionale di americanisti e studiosi colombiani di Vienna. Agli 'Annali di Catalogna' (1709), di Narcis Feliu de la Pea, conservati nella Biblioteca di Catalogna; o agli studi del peruviano Luis Ulloa, direttore della Biblioteca Nazionale del Perù, che negli anni Venti del secolo scorso ''dimostrò la manipolazione delle prove nelle dispute legali per avallare le origini genovesi dell'ammiraglio''. ''La storia ufficiale narra che salparono da Cadice il 25 settembre 1493, omettendo in maniera sorprendente la prima parte del viaggio, da Barcellona e dimenticando il ruolo fondamentale dei catalani agli ordini del proprio monarca della Corona di Aragona, Ferdinando II il Cattolico, Conte di Barcellona'', assicura la ricercatrice. ''Gli scali della flotta catalana nei porti andalusi erano normali, dal XIII secolo, quando la Marina catalana era equiparata a quelle di Genova e Venezia'', aggiunge. E, a riprova, cita ''documenti inediti e cartografie ritrovati in vari archivi'', come un'incisione di Theodor de Bry, che rappresenta le caravella al loro arrivo alle Indie, in cui la bandiera reale del Re Ferdinando il Cattolico,''è la stessa che continuiamo ad avere in Catalogna, la senyera'', a strisce gialle e rosse. Una bandiera che, nel planisfero del secolo XVI del cartografo portoghese Domingo Teixeira, conservato alla Biblioteca nazionale di Parigi, ''appare dipinta in molti luoghi che la storia ufficiale reclama come appartenenti alla Corona di Castilla''. Di certo c'è che, 520 anni dopo la scoperta del Nuovo Mondo, Cristobal Colon o Cristoforo Colombo che si voglia, continua a suscitare interrogativi storici e a dividere esperti ed appassionati di storia. (ANSAmed)