Organizzata dalla Fondazione Mapfre, in collaborazione con i musei parigini d'Orsay e L'Orangerie, e reduce dal successo riscontrato a Parigi, l'esposizione offre una delle più complete panoramiche sul gruppo di artisti, che intorno al 1855 si riunivano nel caffè Michelangelo di Piazza del Duomo, a Firenze, impegnati nella ricerca di un'arte nuova che precorrerà l'impressionismo francese. Riuniti intorno al critico-mecenate Diego Martelli, il gruppo di pittori diede vita al movimento dei macchiaioli, di poetica verista, che si oppone al Romanticismo e al Neoclassicismo, così come al purismo accademico. Come è stato ricordato oggi nel corso della presentazione ai media - alla quale hanno preso parte, fra gli altri, il presidente della fondazione Mapfre e dell'Istituto di cultura, Alberto Manzano Martos e il presidente dei musei di Orsay e l'Orangerie, Guy Cogeval - l'immagine del vero consisteva per questi artisti nel contrasto di macchie di colore e di chiaroscuri, ottenuti con la tecnica nota come 'dello specchio nero', utilizzando uno specchio annerito col nerofumo per esaltare i contrasti nel dipinto. Fra i principali protagonisti del movimento, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Boldrini, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega. Artisti provenienti in gran parte da ambienti rurali e contadini, che si preoccupavano per la realtà sociale dell'Italia. Pittori spesso coinvolti nelle guerre d'indipendenza italiana attraverso le proprie opere, partecipi della nascita dell'incipiente movimento nazional patriottico, come attesta 'Di guardia', l'opera in mostra di Giovanni Fattori, in cui è ritratta la solitudine dei soldati, manifesto del disincanto di una generazione di giovani. In mostra anche 'Il canto di uno stornello', di Silvestro Lega, divenuta un simbolo della borghesia fiorentina dell'epoca; o 'La visita' sempre di Lega, ispirata al Quattrocento fiorentino di Fra Angelico e Paolo Uccello. (ANSAmed).
Mostre: Macchiaioli italiani in mostra a Madrid
Dopo successo Parigi, realismo impressionista sbarca in Spagna
Organizzata dalla Fondazione Mapfre, in collaborazione con i musei parigini d'Orsay e L'Orangerie, e reduce dal successo riscontrato a Parigi, l'esposizione offre una delle più complete panoramiche sul gruppo di artisti, che intorno al 1855 si riunivano nel caffè Michelangelo di Piazza del Duomo, a Firenze, impegnati nella ricerca di un'arte nuova che precorrerà l'impressionismo francese. Riuniti intorno al critico-mecenate Diego Martelli, il gruppo di pittori diede vita al movimento dei macchiaioli, di poetica verista, che si oppone al Romanticismo e al Neoclassicismo, così come al purismo accademico. Come è stato ricordato oggi nel corso della presentazione ai media - alla quale hanno preso parte, fra gli altri, il presidente della fondazione Mapfre e dell'Istituto di cultura, Alberto Manzano Martos e il presidente dei musei di Orsay e l'Orangerie, Guy Cogeval - l'immagine del vero consisteva per questi artisti nel contrasto di macchie di colore e di chiaroscuri, ottenuti con la tecnica nota come 'dello specchio nero', utilizzando uno specchio annerito col nerofumo per esaltare i contrasti nel dipinto. Fra i principali protagonisti del movimento, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, Giovanni Boldrini, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega. Artisti provenienti in gran parte da ambienti rurali e contadini, che si preoccupavano per la realtà sociale dell'Italia. Pittori spesso coinvolti nelle guerre d'indipendenza italiana attraverso le proprie opere, partecipi della nascita dell'incipiente movimento nazional patriottico, come attesta 'Di guardia', l'opera in mostra di Giovanni Fattori, in cui è ritratta la solitudine dei soldati, manifesto del disincanto di una generazione di giovani. In mostra anche 'Il canto di uno stornello', di Silvestro Lega, divenuta un simbolo della borghesia fiorentina dell'epoca; o 'La visita' sempre di Lega, ispirata al Quattrocento fiorentino di Fra Angelico e Paolo Uccello. (ANSAmed).